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Lavoro e devozione, i manufatti delle Suore fanno il tutto esaurito

Una folla per certi versi inaspettata, segno tangibile di un affetto riconoscente che supera le generazioni. È stata inaugurata domenica 16 aprile presso il Museo delle Suore Orsoline di Gandino, negli spazi della Casa Madre che furono anticamente monastero benedettino, la mostra “Mani d’Oro”, dedicata ai lavori realizzati nei secoli da monache e suore. L’iniziativa è stata curata da Silvio Tomasini nell’ambito della Settimana della Cultura, promossa dalla Diocesi di Bergamo.
Nelle diverse sezioni vengono proposte realizzazione prodotte dall’antica comunità benedettina di Gandino, da quella delle Orsoline, dalle comunità benedettine del Monastero di San Benedetto in Bergamo e dell’Abbazia Mater Ecclesiae di Orta San Giulio (No) nonchè della dismessa realtà del Monastero dell’Ordine della Visitazione di S. Maria (detto anche delle Salesiane) di Alzano Lombardo.
Da ciascuna di queste famiglie religiose sono giunti oggetti di vita quotidiana e indicazioni che hanno permesso di costruire un percorso tra i “laboratori” religiosi, custodi di una sapiente e antichissima manualità.
In mostra ci sono biglietti dipinti e miniati, rosari e scarabattole (edicole vitive), ma anche ricami, merletti, Agnus Dei, Pazienze, paramenti sacri, statue di cera, composizioni di fiori artificiali creati con seta tessuta oppure con l’elaborazione dei bozzoli dei bachi, erbari e strumenti per la produzione di particole.
L’inaugurazione della mostra è stata animata dall’omaggio in canto del Coro Amici della Musica Sacra di Bergamo, proposto nella chiesa conventuale di San Mauro. Lungamente applauditi i brani diretti dal maestro Roberto Colleoni e accompagnati all’organo da Pierangelo Pezzotta. “Mani d’oro” sarà aperta ogni sabato e domenica, con visite guidate gratuite alle 15 e alle 16.30. Info allo 035.745569

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