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Il presidente della Liguria Giovanni Toti è agli arresti domiciliari. Ci sono anche tre bergamaschi

Ci sono anche tre bergamaschi e probabilmente qualche bresciano nella vicenda che vede coinvolte 38 persone 21 tratte in arresto e accompagnate in carcere, mentre le altre sono agli arresti domiciliari e che vede protagonista di spicco il governatore della Liguria Giovanni Toti messo agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta della Dda genovese e della guardia di finanza con l’accusa di corruzione.

Al presidente della Regione Liguria si contesta di avere accettato dagli imprenditori  Aldo Spinelli e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e di avere ricevuto complessivamente 74.100 euro a fronte di più impegni.

Matteo Cozzani, capo di gabinetto e braccio destro di Toti, è accusato di corruzione elettorale, aggravato perché per l’accusa avrebbe agevolato l’attività di Cosa Nostra.

I Bergamaschi al centro della vicenda sono Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa, quali rappresentanti della comunità riesina di Genova, viene contestato in concorso con il presidente della Regione Liguria il reato di corruzione elettorale in occasione delle consultazioni elettorali della Regione Liguria del 20 e 21 settembre 2020.

Gli indizi a carico degli indagati sono stati raccolti nel corso di attività di intercettazione, pedinamento e osservazione, adottate successivamente alla trasmissione degli atti da parte della Procura della Spezia..

Sono in corso perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica

I due fratelli Testa sono politici di lungo corso in vari ambiti amministrativi bergamaschi

 

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