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Stefania Crotti era ancora viva quando è stata bruciata

L’autopsia sul corpo di Stefania Crotti, trovata carbonizzata nelle campagne di Erbusco nella zona dell’Azienda agricola Cà del Bosco, giovedì 17 gennaio, ha evidenziato tracce di fumo nei polmoni. E’ dunque molto alta la probabilità che fosse ancora viva quando sono state appiccate le fiamme che hanno distrutto il suo corpo. Il fumo nei polmoni della donna è indice che avrebbe respirato ancora quando era stata data alle fiamme e perciò quando era stata abbandonata ad Erbusco era in fin di vita, ma non ancora morta.

A otto giorni dal ritrovamento del cadavere carbonizzato e a sette dall’arresto di Chiara Alessandri, la 44enne ex amante di suo marito, questa svolta nelle indagini potrebbe rimanere per competenza a Brescia. Titolare dell’inchiesta sarebbe dunque il sostituto procuratore Teodoro Catananti, cui spetta il fascicolo aperto per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e distruzione di cadavere. Nel caso che queste analisi fossero confermate, a cambiare sarebbe anche il quadro investigativo, non solo la competenza territoriale degli inquirenti dato che, fermata nella notte tra sabato e domenica scorsi, Chiara Alessandri aveva ammesso la colluttazione con la sua rivale in amore e di aver effettuato il trasporto del corpo a bordo della sua Mercedes classe B sino ad Erbusco,. LA Alessandri aveva però escluso di aver premeditato l’omicidio (ma è di avviso ben diverso la gip Tiziana Gueli) e soprattutto aveva negato di aver dato alle fiamme il corpo di Stefania. La mancanza di ammissione su questa circostanza, ma anche per molti altri elementi probatori portano a legare indissolubilmente Chiara Alessandri anche alla distruzione di cadavere tramite fuoco, quindi allo strumento di morte e questo rende il lavoro degli inquirenti in qualche modo più complesso dato che sull’altra auto in uso all’indagata, una Lancia Y, gli inquirenti hanno trovato una tanica di benzina. Restano comunque i fatti accertati come le martellate al capo della rivale in amore, la sua confessione, e resta la testimonianza di Angelo Pezzotta, il 53enne amico di Chiara, che quel giovedì 17 era andato a prendere Stefania all’uscita dal lavoro a Gorlago consegnandole una rosa e un bigliettino d’amore, accompagnandola bendata al box della casa dove Stefania sarebbe stata aggredita dalla Alessandri. L’uomo è stato risentito a lungo nel pomeriggio di giovedì 24 gennaio dal procuratore Carlo Nocerino e dal sostituto Teodoro Catananti e ha ribadito quanto aveva già affermato raccontando di essere andato a prelevare Stefania nel pomeriggio di giovedì 17 sul posto di lavoro, di non averla mai vista prima, di averle consegnato il biglietto e la rosa, di averla fatta salire a bordo del suo furgone, di averla bendata e portata all’appuntamento che avrebbe dovuto risolversi con la definitiva riappacificazione con il marito Stefano Del Bello (per qualche mese, amante di Chiara Alessandri). Pezzotta ha riferito di essere stato all’oscuro dei piani dell’amica e comunque resta un teste chiave, per ora non indagato. Terminati gli accertamenti sul cadavere di Stefania Crotti, il funerale è stato fissato per lunedì 28 gennaio verrà alle 14,30 nella chiesa parrocchiale di Gorlago. La salma della 42enne verrà portata in paese nel pomeriggio di domenica 27 gennaio e la camera ardente sarà allestita nella chiesetta di San Rocco, vicino alla parrocchiale.

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