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messa val gandino

In vetta ed in preghiera, in Val Gandino messe in alta quota

Due diverse celebrazioni, entrate a far parte della tradizione, che raccolgono in preghiera centinaia di fedeli a cavallo del nuovo anno sui monti della Val Gandino. Martedì 31 dicembre sarà la comunità di Peia a salutare il 2019 con la messa, alle 23.30, che il parroco don Alberto Gervasoni celebrerà ai piedi della Madonna del Monte Pizzo, a monte dell’abitato. Il ritrovo è fissato alle 21.50 in località San Rocco, dove si formerà il gruppo per salire alla statua di “Maria Regina delle Vette e Madre della Vita”, posata nel 1995 con uno spettacolare volo in elicottero. Il simulacro mariano, alto oltre 4 metri e posto su una cappella di 7 metri, nacque da un’idea del monfortano peiese padre Eleuterio Bertasa.
A dare il benvenuto all’anno 2020 sarà invece mercoledì 1 gennaio alle 10.30 la messa celebrata sulla sommità del Pizzo Formico (mt. 1636), che unisce i territori di Gandino e Clusone. La tradizione si ripete dal 1970 (esattamente 50 anni fa) quando don Martino Campagnoni (direttore del Patronato San Vincenzo di Clusone) con alcuni amici baradelli celebrò per la prima volta la messa, oggi attesa da centinaia di escursionisti provenienti da tutta la Val Seriana.
L’altare sarà collocato ai piedi della grande croce in ferro, al cospetto di una vista panoramica che esalta la bellezza del Creato. La Croce fu posta sulla sommità del Formico nel 1933, in coincidenza con l’Anno Santo straordinario indetto per ricordare i 19 secoli dalla morte di Cristo. Per questo motivo è alta esattamente 19 metri, con un’apertura di 9 metri.

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