I principali difetti di vista sono: la miopia, l’ipermetropia, la presbiopia e l’astigmatismo.
La miopia consiste in un’alterazione della rifrazione oculare che impedisce di vedere in modo nitido gli oggetti lontani. La miopia deriva da un progressivo allungamento del globo oculare e quindi l’immagine di un oggetto lontano non cade sulla retina ma si forma davanti alla retina. Il difetto inverso alla miopia si definisce ipermetropia e consiste in una difficoltà della visione da vicino. Nell’ipermetropia l’occhio è troppo corto e quindi l’immagine si forma dietro la retina. La presbiopia consiste in una diminuzione della capacità di accomodazione dell’occhio che comporta un disturbo della visione da vicino. E’ dovuta alla perdita di flessibilità del cristallino. L’astigmatismo è un difetto ottico che risulta da una anomala ed eccessiva curvatura della cornea ed è caratterizzata dalla deformazione delle immagini. Tali difetti possono essere corretti con l’uso di lenti esterne o a contatto, l’ipermetropia e la miopia possono essere corretti anche con la microchirurgia rifrattiva o la cheratotomia laser che agiscono modificando la curvature della cornea. Sono procedure indicate nei difetti visivi particolarmente avanzati oppure quando esiste un’intolleranza alle lenti a contatto o agli occhiali o ancora quando vi è una notevole differenza del difetto tra un occhio e l’altro. Una delle patologie oculari più diffuse e temibili è il glaucoma. Ma cos’è il glaucoma? Per capirlo bisogna partire dal presupposto che l’occhio in realtà è un globo ripieno di liquido che viene continuamente prodotto e drenato attraverso specifici canalini. Il glaucoma è una patologia causata da un aumento della pressione intraoculare di tale liquido che a lungo andare provoca un danno del nervo ottico con danni visivi che possono portare alla cecità. Il glaucoma cronico più frequente è il glaucoma ad angolo aperto che viene considerato un killer silenzioso della vista, perchè decorre spesso in modo asintomatico ed è una delle cause più frequenti di cecità. E’ più frequente dopo i 40 anni e la diagnosi si pone principalmente con una semplice misurazione della pressione intraoculare che normalmente è compresa tra 10 e 21 mm Hg. Anche in questo caso quindi vale la regola fissa in medicina che la prevenzione è più importante della terapia. La prevenzione consiste in una periodica misurazione della pressione definita anche tonometria. La terapia si basa innanzitutto sull’utilizzo di colliri che riducono la pressione intraoculare riducendo la produzione del liquido o facilitandone il drenaggio. Quando non è più sufficiente la terapia medica a base di colliri si deve ricorrere alla laserterapia che consiste nel render più efficace il deflusso del liquido dal globo oculare.
Un’altra patologia oculare molto frequente, causa di una riduzione dell’acuità visiva è la cataratta. La cataratta è una opacizzazione parziale o totale del cristallino che può interessare un solo occhio o entrambi. La forma più frequente di cataratta è la cataratta senile, la cui incidenza aumenta con l’età e che è più progressiva in soggetti affetti da diabete e ipertensione arteriosa. Il sintomo principale consiste in un annebbiamento della vista. La terapia più diffusa viene definita con il difficile termine di facoemulsificazione che consiste in una frammentazione del nucleo del cristallino tramite laser o ultrasuoni, successivamente si procede alla sua aspirazione e alla apposizione di un cristallino artificiale. E’ un intervento che non richiede ricovero ospedaliero e che viene eseguito previa instillazione nell’occhio di un collirio anestetico locale.