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Covid, con matrimoni dimezzati pesante crack per vivai e agriturismi

La cancellazione e il rinvio delle nozze a causa dell’emergenza Covid nel 2020 ha provocato  a livello nazionale un crack di almeno 5 miliardi di euro, dai fiori alla tavola. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che nell’anno della pandemia i matrimoni sono in calo del 50,3% a fronte dei 170mila celebrati nei primi dieci mesi del 2019 secondo i dati provvisori dell’Istat. In provincia di  Bergamo i matrimoni, religiosi e civili, nel 2019 sono stati 3.085 (Istat), osservando le dinamiche nazionali e sulla base di un’indagine tra le realtà associate interessate da questi eventi, Coldiretti Bergamo stima che nel 2020 siano diminuiti di circa il 60%.

Molti promessi sposi e le loro famiglie hanno dovuto rivedere i programmi e questo ha pesato sui bilanci di molte aziende: dal catering alla fotografia, dai trasporti al fiori, dai viaggi all’abbigliamento, dal trucco alle acconciature, dall’immobiliare fino all’organizzazione degli eventi. Secondo Coldiretti prima il lockdown e poi l’incertezza sulla diffusione della pandemia hanno costretto le coppie pronte a convolare a nozze a contrattare rimborsi o voucher per riorganizzare il pronunciamento del fatidico sì. A rischio sono oltre un milione di lavoratori diretti ed indiretti impegnati nei settori collegati. Un settore che vede – precisa la Coldiretti – l’Italia all’avanguardia a livello internazionale con un elevato numero di stranieri che sceglieva proprio il Belpaese per celebrare l’esclusivo evento. La presenza di ambientazioni uniche e l’alto livello dell’offerta enogastronomica rappresentano i fattori di successo del wedding Made in Italy insieme alla creatività organizzativa che condizionano le scelte dei futuri sposi.

Anche in provincia di Bergamo si sta diffondendo la tendenza dei matrimoni green con scelte sostenibili che vanno dalla location in campagna ai menu a chilometri zero con prodotti esclusivamente locali, dalle agribomboniere impreziosite con le eccellenze del territorio alla torta nuziale della nonna fino agli addobbi floreali con essenze locali e al ritorno delle carrozze trainate dai cavalli con una spesa media che oscilla fra i 30 e i 60mila euro per il pacchetto completo del “giorno più bello”. Negli ultimi tempi stava piacendo molto anche festeggiare l’addio al nubilato in campagna negli agriturismi, a contatto con la  natura  e le attività agricole.

Proprio per questo – sottolinea Coldiretti Bergamo  – oltre alle attività specializzate come gli abiti e accessori e l’organizzazione degli eventi, i settori che hanno pagato il prezzo più alto all’emergenza sono quelli dell’agriturismo che in provincia di Bergamo conta 185 strutture ma anche il florovivaismo con 348 imprese.

 

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