È di venerdì 2 dicembre la lettera inviata al Presidente della Regione Roberto Maroni da parte della Conferenza delle 23 Comunità Montane Lombarde, condivisa e sottoscritta da 453 Sindaci di Comuni montani. Una lettera per porre l’attenzione, in maniera costruttiva ed in modo da meglio programmare sino al termine della legislatura le azioni fondamentali, sulla situazione di grande difficoltà che stanno vivendo le aree montane. Situazione perfettamente espressa nella risoluzione n.67 approvata dal Consiglio Regionale il 5 luglio 2016.
Nel testo si chiede di continuare, rafforzandola, una politica specifica e mirata per questi territori svantaggiati, soggetti a forte spopolamento sia di popolazione che di imprese, e vengono elencati una serie di macro temi sui quali si chiede di intervenire anche lasciando maggiori risorse sui territori (ad esempio attraverso i canoni concessori idroelettrici): welfare e agricoltura di montagna, trasporti e viabilità, difesa del suolo, scuole e rilancio comparto sciistico.
«Un appello al Presidente Maroni affinché, con l’autorevolezza della più importante regione italiana, si faccia portatore delle istanze dei territori montani – afferma Alberto Mazzoleni, Presidente della conferenza dal 2012 – anche a livello governativo. Visto l’esito del referendum costituzionale si spera che si ponga fine alla stagione iniziata nel 2011 dove le realtà marginali e soprattutto i piccoli Comuni erano divenuti il bersaglio di molti sul quale infierire per nascondere altrui problemi.
Come evidenziato nel primo punto della lettera, da sempre sosteniamo che il quarantennale progetto “Comunità Montane” rappresenti “l’arma vincente” della Regione per la gestione dei territori montani in quanto garantisce rappresentatività e partecipazione democratica e per questo vada rafforzato. Anche grazie all’ottimo lavoro svolto in questi anni dal Sottosegretario alle Politiche per la montagna Ugo Parolo e dal Comitato per la montagna regionale presieduto dal consigliere Dario Bianchi, le Comunità Montane hanno mantenuto un ruolo centrale e di riferimento per i Comuni montani quali unici veri presidi a salvaguardia delle Comunità più fragili e marginali con una funzione di coesione sociale fondamentale anche per lo sviluppo economico.
Ora chiediamo al Presidente Maroni un ulteriore salto di qualità con un ancor maggior ascolto e dialogo con questi territori, anche da parte degli uffici regionali, in modo che i progetti, ed anche i relativi bandi, vengano meglio tarati secondo le esigenze delle piccole realtà montane, in grande sofferenza. PSR e legge 31/2008, PISL montagna e Aree Interne, Guardie ecologiche e Consorzi forestali, una soluzione veloce per la situazione sospesa dei PSL (GAL). Sono alcuni dei temi che poniamo fortemente all’attenzione del Presidente Maroni e che siamo certi troveranno le adeguate risposte, come d’altronde ci ha sempre abituato».