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Due bombe carta contenenti chiodi, scoppiate nella notte tra mercoledì 31 maggio e giovedì 1 giugno, a Sant’Omobono Terme e a Ponte S. Pietro (foto: Corriere della Sera Bergamo).

Si tratterebbe di un atto dimostrativo contro la decisione di rendere obbligatori i vaccini per i bambini, «contro la dittatura medica, per la libertà di scelta vaccinale», come spiegano i manifesti trovati accanto alle esplosioni, firmati dal Mab, sigla che corrisponde al Manipolo d’Avanguardia Bergamo, gruppo di estrema destra. Nei manifesti viene riprodotta l’immagine del ministro Beatrice Lorenzin attorniata da scheletri e con una grande siringa in mano. «Esprimo la mia solidarietà al ministro Beatrice Lorenzin per i gravissimi atti intimidatori accaduti nella notte — dice l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera —, davanti alle sedi delle Asst di Bergamo Ovest e Papa Giovanni XXIII, da parte di chi su un argomento importante come i vaccini e la salute dei cittadini sta utilizzando la violenza, inasprendo i toni di un dibattito già di per sé incomprensibile perché mette in dubbio verità scientifiche». I due luoghi colpiti sono sedi distaccate delle due Aziende socio-sanitarie del territorio: agli sportelli vengono forniti servizi amministrativi e negli ambulatori vengono somministrati vaccini ai bambini.