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Arrestati i piromani dei parcheggi di Orio

L’11 marzo i carabinieri del Nucleo Investigativo di Bergamo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque persone, di cui quattro in carcere e uno all’obbligo di dimora, emessa dal Tribunale di Bergamo. 

Il provvedimento scaturisce da una complessa e articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bergamo – e convenzionalmente denominata park on fire – protrattasi dal giugno 2017 al gennaio 2018, avviata a seguito dei sottonotati incendi dolosi, che hanno interessato i parcheggi a ridosso del sedime aeroportuale di Orio al Serio nella porzione di territorio ricadente nel comune di Grassobbio. Il 14 giugno 2017, “AZZURRO PARK”, danneggiava due veicoli; Il 16 giugno 2017, “BLU PARKING”, provocava ingenti danni strutturali e la distruzione di n. 51 vetture parcheggiate.

In entrambe le circostanze, i rilievi condotti sul posto dalla Sezione Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri hanno consentito di stabilire l’impiego di bottiglie incendiarie, 8 delle quali, ancora integre, sono state rinvenute e sequestrate in un’aiuola a circa 300 metri dall’Azzurro Park.


IL VIDEO

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Le indagini, in particolare, hanno permesso di: accertare l’esistenza di un sodalizio criminale, il cui vertice operativo è un pregiudicato di origini napoletane, LA MANNA Giuseppe, cl. 36enne, residente a Bergamo e tuttora sottoposto al regime degli arresti domiciliari, ex dipendente della società “Azzurro Parking srl” nonché amministratore della società “Orio Big Parking srl”, che gestisce aree di parcheggio in Seriate (BG) e Grassobbio (BG); individuare in tre persone di nazionalità ucraina, PREKOB GEORGII, 35enne, LAZURKO DMYTRO, 41enne, e CHUBAIKO ANDRII, 30enne, domiciliate nel milanese e “ingaggiate” da un cugino del principale indagato residente nel napoletano, gli esecutori materiali dei predetti incendi, a cui è stata corrisposta, nel periodo dal 15 al 26 giugno 2017, la somma complessiva di 750 euro; di svelare il movente sotteso agli incendi, da ricondurre al proposito di intimidire i titolari dei parcheggi3 insistenti nella zona aeroportuale, al fine di imporre i prezzi stabiliti dal sodalizio criminale e alterare la concorrenza di mercato.

I reati contestati agli indagati sono incendio doloso, detenzione e porto illegale di bombe molotov nonché, nei confronti del citato capo del sodalizio, evasione (in quest’ultimo caso attestava falsamente di essere andato presso il suo legale mentre in realtà era andato con la famiglia a trascorre una vacanza al mare in Versilia utilizzando l’auto di un ignaro cliente). (artt. 110, 385, 423CP e L. 895/1967). Numerosi sono gli abusi emersi durante le indagini nei riguardi degli ignari clienti che lasciavano in custodia le proprie autovetture ai parcheggi controllati dai soggetti indagati, consistenti: nell’utilizzo improprio dei parcheggi pubblici, dei posteggi di aziende private compiacenti e delle strade pubbliche, soprattutto quelle a ridosso dell’Aeroporto e dei comuni limitrofi, ove i mezzi in custodia venivano temporaneamente parcheggiati per liberare spazio nei parcheggi gestiti dal sodalizio e aumentarne il fatturato; in danni materiali ai mezzi, ammanchi di carburante e multe elevate per sosta vietata; nell’utilizzo delle auto per fini privati.

Contestualmente alla citata misura cautelare, verranno eseguiti n. 7 provvedimenti di perquisizione domiciliare.


 

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