Era finito in manette a fine marzo. L’accusa, nei confronti di un 58enne dipendente del comune di Brescia, di violenza sessuale e induzione indebita.
L’uomo, addetto allo sportello edile, avrebbe chiesto prestazioni sessuali alle donne e denaro agli uomini in cambio del suo placet sulle pratiche di ricongiungimento famigliare presentate da quattro stranieri tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018. Il pubblico ministero Ambrogio Cassini ha chiesto per lui una condanna a 6 anni e 8 mesi di reclusione. L’impiegato comunale, in attesa di un verdetto, verrà a conoscenza della sua condanna dopo il processo, che avrà luogo il 5 novembre.
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