Prosegue il viaggio fino a Brescia de “Il Grande Sentiero. Habitat, culture, avventure”: dopo le tappe in Bergamasca la rassegna sconfina a cavallo tra la Val di Scalve e la Valcamonica (Cerveno, Capo di Ponte, Erbanno) fino ad arrivare a Brescia (nel quartiere Fiumicello e nel centro della città).
La storica rassegna cinematografica e culturale è organizzata dall’associazione bergamasca Laboratorio 80 ed è dedicata a montagna, viaggi e ambiente. Da Bergamo fino a Brescia la 15esima edizione della manifestazione percorre un viaggio a tappe fatto di film e incontri che unisce le Capitali Italiane della Cultura 2023, da lunedì 21 agosto a giovedì 7 settembre, per proporre esperienze e riflessioni diverse e nuove sulla relazione con l’ambiente, raccontare progetti d’inclusività, riqualificazione e sostenibilità.
Un programma con 24 appuntamenti in 13 luoghi diversi, tra cui 12 proiezioni cinematografiche e 12 eventi speciali tra spettacoli, incontri e workshop con oltre 25 collaborazioni con enti e associazioni del territorio. Gli appuntamenti sono in rifugi alpini, parchi, ex conventi, sorgenti, baite, orti sociali, piazze e musei lungo un percorso di 210 chilometri: Bergamo, Città Alta, Albino, Ponte Nossa, Oltressenda Alta, Colere, Bueggio, Schilpario, Cerveno, Capo di Ponte, Erbanno, Fiumicello, Brescia.
Tutti gli eventi sono ad accesso libero e gratuito. Per il pubblico sarà sempre possibile arrivare a piedi, in bici o in auto, le indicazioni si trovano su www.lab80.it/ilgrandesentiero.
Giovedì 31 agosto proiezione alla Cà di Ach di Schilpario in Val di Scalve, al confine con la Valtellina, la Valcamonica e la Valseriana: alle 21:00 Akeji, le souffle de la montagne di Corentin Leconte e Mélanie Schaan (Francia, 2020, 72′), un film intriso di poesia che racconta la vita in montagna di un rinomato pittore giapponese e di sua moglie. Una quotidianità di rituali e di routine, che si alternano con le stagioni fino a che non sembrano diventare un tutt’uno con la terra che li circonda. Arricchito da una splendida fotografia, questo film delicato e stimolante apre una finestra su un nuovo stato di coscienza, quello dell’insignificanza dell’uomo di fronte alla natura.
Prima del film, alle 18.00, il laboratorio di pittura Profondo verde con pigmenti estratti da materie prime vegetali a cura di Stefania Visinoni. Un evento realizzato in collaborazione con l’Associazione Cà di Ach, Gruppo Italiano Amici della Natura, Trento Film Festival 365.
Venerdì 1 settembre la prima tappa bresciana del Grande Sentiero si sposta in quota al Rifugio Campione, situato in località Passo dei Campelli a Cerveno (BS): alle 21.00 la proiezione di In the Name of Wild di Phillip e April Vannini (Canada, 82’, 2022), un film che racconta la wilderness nei siti del patrimonio mondiale dell’UNESCO. Incontrando i residenti locali, gli autori – una famiglia di tre persone – esplorano i molteplici significati di natura selvaggia, scoprendo cosa significa coesistere con le sue molteplici forme.
Al termine, un incontro con la geografa Margherita Cisani dell’Università di Padova che approfondirà il tema della natura selvaggia in dialogo con Giacomo Zanolin dell’Università di Genova, il cui lavoro di ricerca incrocia le politiche territoriali della conservazione con le geografie letterarie della natura.
Sarà inoltre presentato il recente volume di Giacomo Zanolin: Geografia dei parchi nazionali italiani (Carocci editore, 2022).
La mattina seguente, scendendo dal Rifugio Campione lungo il Sentiero Italia, si terrà il laboratorio itinerante Oltre il bosco, tanti percorsi diversi di esplorazione del sé nel bosco per vivere il bosco e la montagna come luogo per costruire, passo dopo passo, una relazione solida, insostituibile e rinnovabile con il mondo naturale. Un evento a cura di Elena e Paolo Turetti, realizzato in collaborazione con l’Associazione Spicca e Comune di Cerveno.
Sabato 2 settembre una giornata interamente dedicata alla lettura e all’interpretazione dell’arte rupestre, caratteristica della Valle Camonica.
Alle 16.00 visita guidata al Parco Archeologico Comunale di Seradina-Bedolina a Capo di Ponte (BS), noto sito UNESCO con oltre 170 rocce con decine di migliaia di incisioni rupestri databili fra il Tardo Neolitico/prima età del Rame (IV/III millennio a.C.) e l’età del Ferro (I millennio a.C.). Incastonate in una splendida posizione panoramica fra il Pizzo Badile Camuno e la Concarena, le immagini uniche presenti nel Parco, fra cui la famosa “Mappa di Bedolina”, la rosa camuna o le ineguagliabili sequenze narrative della Roccia 12 di Seradina (cacce al cervo, scene di aratura, duelli ecc.), consentono di vivere il fascino millenario dell’arte rupestre in un contesto di straordinaria e irripetibile bellezza.
Ingresso al parco e visita guidata: intero 4 euro, ridotto 2 euro.
Alle 18.00 il sound artist Sergio Maggioni presenterà il progetto di ricerca sperimentale Un Suono in Estinzione realizzato per monitorare le implicazioni del cambiamento climatico sui ghiacciai alpini: 4 registratori bioacustici posizionati nel ventre di crepacci e fessure hanno raccolto più di 10.000 ore di suoni. Un’esplorazione sonora degli ambienti naturali a rischio che è diventata uno spettacolo audiovisivo immersivo unico nel suo genere, proposto per l’occasione live in multi canale con i suoni del ghiacciaio dell’Adamello.
Alle 21.00 la proiezione del film Into The Ice di Lars Ostenfeld (Danimarca, Germania, 2022, 85′), un viaggio alla scoperta del ghiaccio e del segreto che nasconde sul nostro futuro. Il regista accompagna tre dei principali glaciologi al mondo in spedizioni scientifiche pionieristiche verso e all’interno della calotta glaciale della Groenlandia per raccogliere nuovi dati sulla rapidità dello scioglimento del ghiacci e sulla velocità di innalzamento del mare.
L’intera giornata è realizzata grazie alla collaborazione con il Parco di Seradina-Bedolina.
Domenica 3 settembre workshop culinario, aperitivo nell’orto e proiezione presso l’azienda agricola L’OCO! Orco che orto! ad Erbanno (BS). Il pomeriggio dalle 16.00, la chef Veronica Panzeri proporrà varie attività di raccolta, preparazione e degustazione nell’orto social farming, basato su un’economia sostenibile e partecipata, con cibo buono, pulito e a chilometro zero. Prenotazione obbligatoria a info@laboratorio80.it.
Alle 20.30 il cortometraggio Strana-mente di Adelio Gregori (Italia, 2022, 12’45”), interpretato dai ragazzi della Cooperativa Azzurra di Darfo Boario Terme e realizzato grazie al progetto “Effetto Cinema”. Segue, alla presenza del regista, la proiezione di One Day One Day di Olmo Parenti (Italia, 2022, 78’): il racconto di un anno di vita di alcuni degli oltre 500 mila migranti che vivendo nel nostro Paese clandestinamente finiscono per essere sfruttati come braccianti agricoli nelle campagne. Il film non è un’inchiesta sul fenomeno del caporalato, ma uno sguardo in soggettiva sui suoi protagonisti, che ha come obiettivo quello di far comprendere le difficoltà che affronta chi rimane invisibile alla nostra società.
In collaborazione con L’OCO! Orco che orto!, Cook to Feel Good, Bio-Distretto della Valcamonica e Cooperativa Azzurra.
Martedì 5 settembre una nuova proiezione al Parco Guidi di Fiumicello a Brescia: alle 21.00 Romanistan di Luca Vitone (Italia, 2019, 73’), il diario del viaggio compiuto dal regista per ripercorrere a ritroso, da Bologna a Chandigarh, il cammino di Rom e Sinti dall’India nord occidentale fino all’Italia. Sulle tracce di una migrazione avvenuta tra l’VIII e il XIV secolo, l’artista approfondisce l’interesse per la cultura romaní. In collaborazione con Cooperativa Manolibera, Casa del Quartiere, Porto delle Culture e Fondazione Brescia Musei / Cinema Nuovo Eden.
Grande chiusura giovedì 7 settembre con il cinema sotto le stelle promosso dal cinema Nuovo Eden nel Museo di Santa Giulia di Brescia (Parco del Viridarium): alle 21.15 il film Le otto montagne di Felix Van Groeningen, Charlotte Vandermeersch (Italia, Francia, Belgio, 2022, 147′). Dall’omonimo libro di Paolo Cognetti, una storia di amicizia, di padri e di figli e delle scelte che facciamo nella vita che ci viene data, sullo sfondo di montagne da scalare fisicamente e psicologicamente. Una storia universale sull’inesorabile ricerca che ci spinge a conoscere noi stessi e al contempo ad essere fedeli agli altri.
In collaborazione con Fondazione Brescia Musei / Cinema Nuovo Eden. Ingresso 3,50 euro.
“Il Grande Sentiero. Habitat, culture, avventure” è un progetto di Laboratorio 80. Con il patrocinio della Provincia di Bergamo, del Comune di Cerveno e di UniAcque; con il contributo del MIC e del Comune di Bergamo; con il sostegno del CAI di Bergamo; con la collaborazione di Lab 80 film, Bergamo Film Meeting Onlus e Accademia Carrara, ANPI Comitato Provinciale di Bergamo, Archivio Storico del Disastro del Gleno, Bio-Distretto di Valle Camonica, Bradamante Teatro, Associazione Spicca, Cà di Ach, CAI Brignano, Casa del Quartiere / Porto delle Culture, Cook To Feel Good, Cooperativa Azzurra, Cooperativa Manolibera, Diaforà, Fondazione Brescia Musei / Nuovo Eden, Gruppo Italiano Amici della Natura, Libreria Palomar, L’OCO – Orco che orto!, Maite Bergamo, Museo Civico di Scienze Naturali Caffi di Bergamo, Parco Archeologico Comunale di Seradina-Bedolina, Servizio Glaciologico Lombardo, Trento Film Festival 365, Un Suono In Estinzione.
Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 vede il coinvolgimento attivo di Fondazione Cariplo insieme a Fondazione della Comunità Bergamasca e Fondazione della Comunità Bresciana.
Le tre Fondazioni, partner istituzionali dell’iniziativa, hanno individuato attraverso un bando dedicato e un Comitato di valutazione congiunto 92 progetti provenienti dalle comunità di Bergamo e Brescia, sostenuti con un contributo complessivo di 3,5 milioni di euro. Si tratta di un ricco palinsesto di iniziative in grado di favorire la partecipazione dei cittadini, con una particolare attenzione alle fasce di popolazione con minori opportunità di fruizione culturale e agli abitanti delle aree del territorio più marginali e geograficamente più distanti dai due comuni capoluogo. Di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023 interessa, più di quello che accade, ciò che resta. Per questo le Fondazioni di comunità non sono ‘sponsor’ di eventi o progetti, ma agiscono in alleanza con le istituzioni locali e del Terzo settore per promuovere – attraverso il metodo della co-progettazione – crescita culturale e sociale, benessere, sviluppo sostenibile e duraturo per le comunità, di cui sono un solido riferimento.”