Uno spettacolo per indagare le vite di coloro cui sono intitolate vie e piazze di paesi e città, ma anche un pretesto per scoprire esempi virtuosi e l’evolversi di pensiero e cultura. Mercoledì 19 aprile alle 20.45 la Commissione Cultura del Comune di Gandino propone sul palco del Teatro Loverini lo spettacolo “BiograVie, a spasso per le vite della città” di e con Carlo Decio per la regia di Alberto Oliva.
“Un giorno, camminando tra le vie della mia città, – spiega Decio – mi sono imbattuto in una via principale, che da sempre nominavo quando avevo un appuntamento in centro o andavo a fare la spesa o per incontrarmi con gli amici. In un attimo, realizzai che non mi ero mai chiesto chi fosse la persona che dava il nome a quella via, quel nome che conoscevo così bene perché ogni giorno pronunciavo il suo nome. E nonostante questo, non avevo la minima idea di chi fosse. In Italia non esiste un solo luogo che non abbia un nome. Ogni strada, via, vicolo, ponte, piazza o scuola porta il nome di donne o uomini che si sono distinti per meriti particolari nel corso della loro vita. Ma chi sono i personaggi che danno i nomi ad ogni angolo delle nostre città? Le vite che si nascondono dietro quei nomi sono storie straordinarie, altre addirittura sono anche protagoniste di cambiamenti della Storia”.
Ad accendere la scintilla per la messa in scena da parte di Carlo Decio fu l’incontro con Alberto Oliva, attore e regista ma soprattutto narratore di “vite straordinarie”. I due artisti, già insieme anni fa ne “Il non celeste sonno”, finiscono per dar voce e azione a vie e vite attraverso un vagabondo, un artista di strada, sempre in viaggio alla ricerca di nuove vie da scoprire e nuove biografie da raccontare.
Il protagonista è un senzatetto affascinato dai nomi delle vie, che tutte le sere sceglie una nuova strada dove dormire. Ogni notte aggiunge una nuova vita alla collezione di “biograVie” che porta con sé come suo unico bagaglio. Una valigia piena di storie da raccontare, con il sogno che un giorno nel mondo possa esistere una via che porterà il suo nome, e qualcuno potrà ricordarlo come lui ricorda tutti gli altri.
Narrazione, giocoleria, riflessioni ed interazioni con il pubblico si susseguono, forti anche della scelta di dedicare una parte dello spettacolo alle vie del paese in cui si tiene la performance. Gandino in questo è stata evidentemente prodiga di spunti, personaggi, eventi, tradizioni e riflessioni. Da ricordare anche l’aiuto regia Maria Carolina Nardino, nonchè scene e costumi di Cristina Mariani.
Una serata davvero da non perdere, a ingresso libero.
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