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La convenzione prevede la creazione di un database condiviso, partendo dagli archivi che ciascun ente ha già fin qui predisposto, favorendo quindi una visione integrata e completa della presenza di amianto nella città di Bergamo.

È stata presentata mercoledì 11 gennaio a Palazzo Frizzoni la convenzione tra il Comune di Bergamo, Regione Lombardia, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) della Lombardia, e l’Agenzia per la Tutela della Salute (ATS) di Bergamo per l’individuazione, la catalogazione e la successiva programmazione degli eventuali interventi di bonifica dell’amianto presente su tutto il territorio comunale. La convenzione prevede la creazione di un database condiviso, partendo dagli archivi che ciascun ente ha già fin qui predisposto, favorendo quindi una visione integrata e completa della presenza di amianto nella città di Bergamo. Verranno anche effettuate nuove rilevazioni della presenza del metallo nel territorio comunale mediante l’utilizzo di tecnologie, anche sperimentali e innovative (tecniche geomatiche, telerilevamento, utilizzo eventuale di droni), oltre al monitoraggio e alla programmazione degli eventuali interventi di bonifica da effettuare in base alle normative vigenti; è prevista infine un’attività di comunicazione e sensibilizzazione della cittadinanza circa le normative in materia.

Nel 2016 il Comune di Bergamo ha avviato 78 pratiche per presenza di amianto nell’edifici, 13 in più rispetto al 2015. Dal 2010 ad oggi a Bergamo sono state avviate 800 operazioni di smaltimento (dati ATS Bergamo): la diminuzione della presenza di amianto in città a negli ultimi 10 anni è pari al 47% del totale, un dato straordinario se paragonato al 30% registrato su tutto il territorio regionale (nel 2007 in Lombardia sono stati rilevati 2,8 milioni di metri cubi di amianto). Per quanto riguarda le tempistiche, il 2017 vedrà l’approfondimento della fase conoscitiva tramite i rilevamenti e le mappature, mentre durante il 2018 verrà approfondito l’azione conoscitiva, e si avvierà il processo che porterà alle bonifiche. La rimozione delle coperture in amianto potrebbe oltretutto consentire un rinnovo del patrimonio edilizio, con un conseguente miglioramento dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale: sono già vari i casi di risanamento di coperture degli edifici con contestuale installazione di pannelli fotovoltaici, per esempio.

“È senza dubbio un convenzione importante che ci consentirà di avere l’esatta individuazione delle coperture in amianto sul nostro territorio e quindi di stabilire i criteri di priorità per la programmazione nel tempo degli interventi di bonifica – ha dichiarato l’Assessore all’ambiente del Comune di Bergamo Leyla Ciagà – la firma della convenzione renderà più semplice la condivisione dei dati che i vari enti hanno già o andranno ad acquisire, in modo da semplificare i procedimenti anche amministrativi per lo smaltimento di questo materiale, dichiarato illegale in Italia nel 1992, e della possibile riconversione di edifici o parti di essi con materiali sostenibili”.