La seconda Conviviale del mese di luglio ha visto protagonista il ciclismo, ed in particolare i Campionati Italiani Juniores svoltisi a Darfo Boario Terme all’inizio di luglio, con tutto l’apparato organizzatore, gli sponsor, i volontari e soprattutto il Campione Italiano Juniores Alessandro Romele. Il presidente Bonino ha introdotto la Conviviale, presentando i tanti ospiti e parlando di una grande manifestazione di sport promossa da Ezio Maffi, socio del Club che da anni promuove il territorio e i valori dello sport, cari anche al Panathlon.
La parola è passata poi a Ciro Corradini: il noto giornalista sportivo ha evidenziato il grande connubio tra Vallecamonica e Sport, ‘dal ciclismo al Brescia Calcio in ritiro dimostra che c’è la volontà di promuovere il territorio attraverso lo sport e per questo ci vuole sacrificio e passione, due valori che sono fondamentali anche per il ciclismo’. Successivamente, preceduto da un breve filmato sui Campionati Italiani, lo stesso Corradini ha intervistato, insieme a Giorgio Torre di Bicitv, l’ospite d’onore Alessandro Romele. Dapprima una breve presentazione del curriculum del giovane ciclista di Lovere poi le domande: cosa vuol dire la maglia tricolore? ‘ Credo di aver capito di essere diventato campione italiano solo sul podio ed è stato fantastico vincere il titolo italiano sulle strade di casa insieme alla mia famiglia, ai miei amici ai tanti sostenitori lungo il percorso. Ero emozionatissimo perché sin da piccolo ho sognato questo momento. E devo anche aggiungere che la mia prima gara in G2 l’ho disputata proprio a Darfo e ahimè non l’ho conclusa per una caduta e quindi posso dire che per ora il cerchio si è chiuso proprio a Darfo Boario Terme con la maglia tricolore’. La provincia di Brescia ti porta bene? ‘Sì ho vinto due volte a Puegnago del Garda i campionati italiani studenteschi e credo che queste vittorie siano il giusto premio per tutte le fatiche che si fanno’. Come si coniuga lo sport con la scuola? ‘Frequento al quarta Liceo Sportivo a Lovere e devo dire che finora sono riuscito a coiniugare bene l’impegno sportivo quotidiano con la scuola, anche se gli impegni sono tanti, la stagione ciclistica dura praticamente tutto l’anno ma a scuola mi basta poco per avere risultati positivi e per ora riesco a dare il giusto equilibrio a tutto’.
Come è andata la gara di Darfo, quella fuga sin dall’inizio da tutti definita un po’ strana? ‘Beh l’idea è stata un po’ strana ma pensavo solo a pedalare e ancora oggi non mi rendo conto di come è nata questa idea’. Quali sono i ciclisti ai quali ti ispiri? ‘Sono stato allenato alla Cicli Peracchi di Sovere da Marco Serpellini che mi ha insegnato tante cose, l’onestà, il piacere di fare le cose, il divertirmi con il ciclismo, il valore del gruppo davvero mi ha dato tanto come uomo e come ciclista; altro idolo è Felice Gimondi e tra i contemporanei Adrie van der Poel e come si vede all’arrivo ho festeggiato come lui, ma è stato un gesto tipico della mia età, era un titolo italiano dopo 12 anni di ciclismo e ho dato sfogo a tutta la mia gioia, le emozioni, i sacrifici, le fatiche vedendo anche la felicità dei miei cari’.
Come è stato correre sulle strade di casa’ ‘Ho sentito il tifo di amici e sostenitori, della mia famiglia, mio padre con la borraccia al penultimo giro probabilmente mi ha dato la spinta fondamentale, ma tutti mi hanno dato forza ed energia’. Parliamo di futuro: come si gestisce il peso di un tricolore? ‘Intanto cercherò di rappresentare degnamente il tricolore alle prossime gare, Europei e Mondiali, strada e pista. Per il resto mi affido al futuro, non so se sono un predestinato, farò ancora un anno negli Under 23 poi vedremo. Intanto ho l’obbligo di ringraziare anche la mia società la Ciclistica Trevigliese, la mia seconda famiglia, che mi ha dato tanto in questi anni. Con il presidente ho un rapporto come padre e figlio, gli avevo promesso il tricolore e così è stato’. Cosa ci dici dell’organizzazione della gara di Darfo Boario Terme? ‘Direi gara perfetta, percorso ottimamente presidiato, non ci sono stati problemi, il percorso era molto sicuro e posso garantirvi che non sempre è così’.
Successivamente sono intervenuti alcuni ospiti della Conviviale, Fabrizio Bontempi (‘Alessandro ha fatto una gara fantastica, con grande personalità, e una condizione fisica eccezionale’), il socio Ezio Maffi (‘emozionato nel sentire lo speaker descrivere gli ultimi metri della gara di Alessandro, grazie ad Alessandro per la vittoria, grazie a tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione della manifestazione’), ancora Ciro Corradini che ha letto una lettera che descriveva le emozioni al termine della manifestazione ciclistica. Il presidente Bonino ha poi evidenziato ai numerosi presenti la storia, le finalità e i valori del Panathlon International citando una frase di Gino Bartali ‘lo sport deve sempre essere una scuola di vita e di solidarietà’.
Il presidente Moriggi della Ciclistica Trevigliese è intervenuto per sottolineare che ‘la società ha sempre creduto in Alessandro Romele e lui ci ha regalato tante soddisfazioni ed in particolare dopo 48 anni di ciclismo una maglia tricolore’, mentre Katia Bonetti, assessore allo sport del comune di Darfo Boario Terme e socia del Panathlon Club di Vallecamonica, ha evidenziato come la vittoria di Alessandro Romele ai Campionati Italiani ‘è stata la ciliegina sulla torta di due giornate di grande sport per Darfo Boario Terme e per l’intera Vallecamonica e per questo il grazie va ad Ezio Maffi ed al suo staff’. La Conviviale si è conclusa con una serie di premiazioni e di scambio di doni tra le varie associazioni presenti e il dono di una maglia tricolore dedicata al Panathlon Club di Vallecamonica ed autografata dal neo Campione Italiano Alessandro Romele.