Cerca
Close this search box.

La memoria delle pietre: arriva l’ottava installazione

In tempi antichi, la luna è stata sgretolata. Dalla sua polvere, adagiata sulla terra, hanno preso forma le montagne camune. Gli anni passano, le tecniche si affinano, l’uomo inizia ad estrarre la pietra e con essa – inconsapevolmente – anche i frammenti di luna.

Non si sa come siano sopravvissuti, ciò che è certo è che ad Angolo arriva il quarto frammento, l’ultima installazione del ciclo realizzato dagli artisti Milena Berta e Alessandro Pedretti. Si tratta di opere accumunate dalla stessa materia, il calcare, che vanno ad inserirsi in un percorso di valorizzazione delle pietre camune. L’inaugurazione avrà luogo sabato 5 giugno, con il ritrovo previsto alle 10.15 in piazza San Giacomo a Mazzunno per raggiungere, dopo una breve camminata l’installazione. Presenzieranno anche delle classi della scuola primaria e secondaria di Angolo, per le quali sono previsti anche dei laboratori.

La memoria delle pietre è un progetto del Distretto Culturale di Valle Camonica con il contributo di Regione Lombardia e partecipa alla costruzione di Maraèa – archivio della memoria della Valle Camonica – e AESS – Archivio di Etnografia e Storia Sociale. Quella di Angolo sarà l’ottava installazione artistica del progetto che ha già fatto tappa nei comuni di Ono San Pietro, Vezza D’Oglio, Braone, Cerveno, Vione, Cevo e Lozio.

Stavolta, il protagonista è il calcare occhiadino di Angolo Terme che ha la particolarità di portare alla luce – una volta levigato e lucidato – una caratteristica trama arabescata. Le due sculture sono state realizzate da Milena Berta, giovane e appassionata scultrice camuna. Con lei, il compagno Alessandro Pedretti e Beppe Mondini si sono occupati dell’aspetto sonoro, dando vita ad un connubio tra arte e musica. Infatti, tramite la scansione di un codice QR, sarà possibile ascoltare i suoni della pietra sia naturali che elaborati, registati nella cava di Occhiadino. È stato poi inserito un pianoforte verticale e la struttura musicale è stata concepita con tecnica palindroma: da metà brano in poi, gli elementi che formano la prima parte vengono ripetuti in senso inverso. Una musica che torna e ritorna, seguendo il ritmo dell’arte, dando un suono alle pietre.

                                    Maria Ducoli

Condividi:

Ultimi Articoli

incendio canna fumaria parre

Aria nuova in Valle Camonica

Limitazione dei fuochi all’aperto, uso corretto della biomassa legnosa per il riscaldamento, modalità di spostamento più sostenibili. Con questi comportamenti e la conseguente riduzione delle