La popolazione di Gianico per diversi giorni si è chiesta cosa si celasse sotto le lamiere comparse in via Cimavilla e in piazza Roma: una volta rimosse, sono venute alla luce due lastre rotonde con la scritta Creèla. Utili per identificare il punto di battuta e di lancio di questo sport d’altri tempi, ma anche per sottolineare l’importanza di una tradizione più che longeva, e rispolverata negli ultimi anni.
Fondamentale è l’attività dell’Associazione Amici della Bala Creèla, che dal 2015 promuove e valorizza il gioco organizzando tornei e incontri, coinvolgendo giocatori provenienti da vari paesi della Valle.
La tradizione è viva nei centri storici del nostro territorio, a maggior ragione nelle vie di Gianico, da qualche anno diventate dei campi da gioco permanenti, con linee presenti sul selciato volte a separare gli spazi delle due squadre.
La bala creèla sta raggiungendo sempre più giovani, come si può ben vedere dalla squadra di Gianico. Questo dimostra che il folclore e la memoria di una comunità non appartengono solo ad un album di foto ingiallite, ma sopravvivono al tempo e ai fattori meteorologici avversi, per plasmare l’identità di un paese costantemente puntato al domani ma con radici ben radicate nel passato.
Maria Ducoli