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Da domenica 16 ottobre il sacerdote bresciano don Lodovico Pavoni è santo. Papa Francesco, in una piazza San Pietro gremita di fedeli, ha celebrato la cerimonia di canonizzazione del bresciano e di altri 6 prelati.

Operante agli inizi del 1800, don Pavoni ha fondato la congregazione dei Figli di Maria Immacolata, oltre a varie altre opere a favore dei poveri, degli emarginati e dei giovani. Ha creato l’oratorio moderno come si conosce oggi, che sarà modello anche per San Giovanni Bosco, e nel 1821 il primo collegio di arti come scuola tecnico professionale e laboratori per i poveri e abbandonati. Morì di broncopolmonite l’1 aprile del 1849 a Rodengo Saiano dove giunse a piedi dopo una marcia forzata da Brescia conducendo con sé i propri ragazzi fuggendo dalla guerra delle Dieci giornate di Brescia. Padre Lorenzo Agosti, già superiore generale dei pavoniani e vice postulatore della causa di canonizzazione, ha sottolineato il riconoscimento per l’amore che il sacerdote dava ai ragazzi rimasti senza genitori. Attualmente l’opera del sacerdote bresciano si riconosce in un centro di aggregazione a Brescia, un laboratorio di esperienza permanente per ragazzi dai 15 ai 23 anni che non sono riusciti a completare gli studi, un servizio semi residenziale per giovani con problemi familiari e due comunità di alloggio. Durante la cerimonia, in piazza San Pietro c’erano 2 mila pavoniani e più di 600 bresciani giunti a Roma: tra questi anche il sindaco di Brescia Emilio Del Bono ed il presidente della Provincia Pierluigi Mottinelli.