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4 cinesi nei guai per casa di appuntamenti

I carabinieri della stazione di Manerbio hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Brescia, quattro persone, ritenute responsabili a vario titolo di reati quali lo sfruttamento della prostituzione, il favoreggiamento della stessa e dell’immigrazione clandestina.

Avendo avuto notizia che in un alloggio del centro di Manerbio era presente una “casa a luci rosse” gestita da donne asiatiche, i militari della Stazione provvedevano ad eseguire dei servizi di osservazione e controllo, arrinvando a identificare due soggetti che avevano consumato rapporti sessuali a pagamento: I due hanno riferito che ad organizzare l’incontro provvedeva una delle due donne presenti nell’abitazione, la più anziana, che riceveva anche il denaro mentre la consumazione avveniva con altra donna più giovane. Inoltre il contratto d’affitto era intestato a cittadino cinese residente a Milano, imprenditore nel settore dei servizi per gli istituti di bellezza avendo conferma di trovarsi di fronte ad ipotesi di reato di sfruttamento della prostituzione. Dopo vari appostamenti ed il controllo di avventori della struttura che confermavano quanto ipotizzato fornendo dettagli sulle modalità con cui venivano in contatto e potevano fruire delle prestazioni sessuali a pagamento i militari decidevano di intervenire effettuando il controllo dell’attività. A seguito del controllo constatavano la presenza di due donne di origine cinese, sprovviste di documenti, risultate poi essere clandestine; nell’alloggio venivano rinvenute numerose confezioni di profilattici nonché altri elementi utili a stabilire l’attività di meretricio nonché 315 euro in banconote ritenuti provento dell’attività illecita. I carabiniueri hanno così proceduto a deferire la donna più anziana ritenuta la maitresse della casa d’appuntamenti e del connazionale conduttore dell’alloggio, per sfruttamento della prostituzione e al deferimento del proprietario italiano dell’alloggio, posto sotto sequestro preventivo, per favoreggiamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina. Le due cinesi sono state inoltre deferite per permanenza ed ingresso illegale sul territorio nazionale e messe a disposizione della questura di Brescia che ne ha disposto il trattenimento presso il C.I.E. di Roma, ove sono state accompagnate.

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