Il prefetto di Brescia, Attilio Visconti, al termine del primo incontro con i rappresentanti delle forze dell’ordine, dell’Ats (l’agenzia di tutela della Salute), dell’Arpa (l’Agenzia regionale per l’ambiente), della Provincia e dell’Associazione Comuni Bresciani, ha annunciato i primi passi della task force che controlla i siti di stoccaggio dei rifiuti.
Il Prefetto Visconti ha inteso portare a Brescia il modello Pavia, dove è stato prefetto fino a pochi giorni fa e dove la costituzione della task force (nata a seguito di un grave incendio nel sito di stoccaggio di rifiuti di Mortara) ha portato risultati importanti. La task force – che andrà ad aggiungersi e non a sostituirsi ai controlli già previsti dalla norma – avrà sostanzialmente il compito di verificare che i rifiuti siano stoccati secondo le regole, che esistano e funzionino le bocchette dell’acqua e tutte le altre strumentazioni necessarie a spegnere un incendio in tempi rapidi. Al fondo l’idea della necessità di avere un coordinamento provinciale e non attività lasciate ai singoli enti per riuscire ad avere un’azione più efficace. Della task force faranno parte esponenti dell’Arpa, della Ats, dei Vigili del fuoco, della Provincia, dei Carabinieri forestali e di volta in volta altri soggetti individuati. Una task-force agile, snella nelle procedure, per controlli rapidi e improvvisi, con corsi di formazione con la possibilità di formare anche polizia stradale e locale per riuscire a intercettare i camion non regolari già nel momento in cui arrivano nel territorio bresciano. A giorni si terrà il primo incontro operativo, dedicato ad avere informazioni precise su tutti i siti di stoccaggio dei rifiuti regolarmente presenti in provincia (si stima siano circa 400), secondo passo sarà la richiesta di disponibilità di personale dedicato alla task-force agli enti interessati, terzo passo il via ai primi controlli. A Pavia, dopo i primi mesi di attività, su 36 siti monitorati attraversi i controlli, erano state trovate attività irregolare in trenta siti.