L’Isola che non c’era ha avuto un riscontro mediatico al di sopra delle più rosee aspettative e questa visibilità ha portato a presentare l’iniziativa a diversi interlocutori istituzionali, aziendali, pubblici e privati.
Questo il messaggio apparso sul blog di Emporio delle Idee:
Negli ultimi giorni siamo stati invitati a raccogliere l’adesione e il sostegno offerto dalle società che fanno capo al gruppo industriale Fabbrica d’armi Beretta di Gardone Valtrompia. Da fine marzo infatti stiamo interloquendo con loro per condividere la serietà dell’iniziativa in termini di sostenibilità economica, fattibilità tecnica e di efficacia ecologico-ambientale del sistema ideato.
In data 25 e 29 maggio abbiamo avuto due importanti incontri presso la sede di Gardone durante i quali i ragazzi hanno avuto modo di conoscere l’organizzazione di questa realtà industriale, della sua storia, del rapporto con il territorio, del ruolo economico e in particolare abbiamo avuto modo di approfondire i temi ambientali che sono in stretto rapporto con le finalità del progetto. Oltre agli studenti ideatori dell’isola, a rappresentanza del Liceo di Lovere, erano presenti alla visita aziendale i ragazzi della sezione ad indirizzo architetturale della classe IV A del Liceo Artistico e il direttivo dell’Associazione Comitato Genitori del Liceo di Lovere.
In un momento successivo abbiamo incontrato la proprietà che rappresentata dal Presidente Franco Beretta e dallo staff dei tecnici nel loro ruolo di responsabili di Sicurezza, Salute e Ambiente, Design e Comunicazione dei Social.
Siamo stati ricevuti in una sala dove eranon stati messi in mostra i progetti realizzati dagli studenti per l’iniziativa, dove abbiamo avuto modo di esporre il racconto dell’esperienza e gli obiettivi che si intendono perseguire quando verrà realizzato il progetto.
Il Presidente ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa e ha confermato l’interessamento già dimostrato in queste settimane. Sostegno che si concretizzerà in una serie di collaborazioni di natura economica, progettuale, comunicativa, ingegneristica e scientifica e che vorrebbe essere alla base di una serie di più ampie e durature collaborazioni con finalità culturali ed educative, ma anche attraverso nuove e diverse iniziative di sensibilizzazione sui temi del rispetto dell’ambiente e del benessere del nostro Lago d’Iseo.
Salutandoci ci siamo lasciati con l’impegno a proseguire attraverso la formalizzazione dei reciproci rapporti, alla definizione di un studio di fattibilità tecnico, economica e un piano generale di comunicazione dei prossimi appuntamenti ed eventi.
Ma soprattutto con la promessa che il prototipo di isola già progettato verrà assemblato e messo in acqua già entro la metà di giugno.