Abderrhaim El Mouckhtari, il 54enne marocchino che il 3 febbraio 2017 all’interno della Cascina Clarabella di Cremignane di Iseo aveva ucciso con dieci coltellate la sua terapista per la riabilitazione psichiatrica Nadia Pulvirenti, è stato prosciolto dall’accusa di omicidio volontario dato che è stato ritenuto totalmente incapace di intendere e volere.
La GUP Alessandra Di Fazio ha dato per buona la valutazione sulla psiche dell’imputato fatta dal perito, Luca Monchieri, e che aveva convinto anche il dottor Massimo Biza, consulente incaricato dal pubblico ministero Erica Battaglia. Ad avanzare dubbi sul nesso di causalità tra la patologia psichiatrica di El Mouckhtari e le dieci coltellate inferte a Nadia, è stato il perito incaricato dalla parte civile, il dottor Nicola Poloni. Da qui la richiesta dei genitori della vittima al giudice di prendere atto della seminfermità dell’imputato e condannarlo ad una pena detentiva, oltre che ad un periodo di ricovero in una Rems. Il 54enne Marocchino dovrebbe comunque passare i prossimi 10 anni in una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza. La GUP che l’ha ritenuto socialmente pericoloso, ha previsto che allo scadere del decennio la pericolosità dell’imputato sia sottoposta ad una nuova valutazione. Alla lettura del dispositivo erano presenti anche mamma e papà di Nadia Pulvirenti ed erano consapevoli dell’esito della perizia psichiatrica e del fatto che il 54enne marocchino, assassino della figlia, venisse prosciolto ma per loro comunque è stato duro accettare una simile sentenza. Ora attendono l’esito della seconda inchiesta aperta sulla morte di Nadia, condotta dalla sostituta procuratore Erica Battaglia: in questo caso iscritte nel registro degli indagati per concorso colposo in omicidio doloso vi sono una decina di persone, tra responsabili della cooperativa Diogene (cui è affidato il servizio che si svolge alla cascina Clarabella di Iseo) e i vertici dell’Asst di Chiari: tutto per una ipotesi di inadeguatezza nel dispositivo di sicurezza e prevenzione all’interno della struttura ritenendo che l’omicidio di Nadia Pulvirenti, che El Mouckhtari non è mai riuscito a spiegare. Secondo il pm, l’omicidio poteva essere evitato se vi fossero state condizioni e strumenti adeguati. Le indagini sono comunque ancora in corso malgrado il proscioglimento di ieri del 54enne marocchino.ino assassino di una ragazza che voleva solo aiutarlo.