Sono passati oltre due anni da quando, la sera dell’8 ottobre 2015, l’imprenditore Mario Bozzoli era sparire nel nulla. Nel registro degli indagati per il suo omicidio volontario ci sono i due nipoti (figli di Adelio, fratello di Mario) Giacomo e Alessandro Bozzoli, e altrettanti dipendenti: Oscar Maggi e Aboagye Akwasi.
Ora i termini per la chiusura delle indagini, dopo due proroghe, sono tecnicamente scaduti domenica 14 gennaio. A questo punto, il sostituto procuratore Mauro Leo Tenaglia ha tre mesi di tempo per decidere come procedere: archiviare il caso o chiudere le indagini. Nel secondo caso, quindi, altri venti giorni per sentire gli indagati o acquisirne eventuali memorie. Dopo di che sarà richiesta di rinvio a giudizio. Negli ultimi giorni, intanto, il pm ha comunque voluto risentire sia gli indagati che i testimoni. Alessandro e Giacomo, assistiti dai loro legali, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Non senza ribadire, rilasciando dichiarazioni spontanee, la loro innocenza: «Non c’entriamo nulla con la scomparsa dello zio». Così come ha ripetuto di esserne certo anche il padre Adelio che davanti al magistrato era comparso in dicembre.