Chiamata da parte di SOREU delle Alpi poco prima delle 18:00 per il recupero di tre persone, residenti in provincia di Bergamo, che si erano perse. I tre sci-alpinisti, partiti da Cambrembo per andare al Passo di Tartano, al ritorno hanno perso il sentiero. Era buio e quindi scendendo hanno preso una strada diversa rispetto a quella in salita; sono arrivati in un posto in cui si sono trovati in difficoltà e hanno chiesto aiuto. I tecnici della VI Delegazione Orobica erano già in zona per l’esercitazione di Foppolo. Sono partite subito le squadre, per raggiungerli hanno percorso un sentiero su cui erano caduti degli alberi, coperto da oltre un metro di neve. Li hanno comunque individuati e riportati a valle illesi. Come sempre, la conoscenza profonda delle nostre montagne ha fatto la differenza e quindi è stato possibile individuare i malcapitati e riportarli alle auto sani e salvi in poco tempo, scongiurando i problemi che potevano insorgere con le temperature notturne in quota.
L’esercitazione congiunta di Foppolo si è svolta nel pomeriggio, in collaborazione con i Carabinieri sciatori del Comando provinciale di Bergamo. La simulazione ha riguardato l’evacuazione di un impianto di risalita bloccato: in casi simili fattori come le condizioni meteorologiche, il numero di persone coinvolte o i tempi di attesa possono rendere particolarmente complicati la messa in sicurezza e il salvataggio. Il soccorso in montagna inoltre richiede alle realtà che se ne occupano un aggiornamento continuo: i Carabinieri agiscono nell’ambito della sicurezza e del pattugliamento delle piste e in molte occasioni operano accanto al CNSAS Soccorso Alpino, che di norma provvede al recupero degli infortunati per la parte tecnica e sanitaria ma anche agli aspetti formativi, come nella giornata di oggi.
Portare a terra le persone sane e salve con una manovra tecnicamente corretta è comunque solo una parte dell’attività nel suo complesso, perché è necessario, oltre a quello, accompagnare poi tutte le persone recuperate in un posto sicuro e protetto, dove viene fatta anche una valutazione sanitaria. La collaborazione e l’intesa tra le persone che operano nei comprensori è fondamentale: oltre al soccorso è essenziale per esempio, anche prevenire i comportamenti a rischio: non è facile infatti prevedere quali potrebbero essere le reazioni in condizioni critiche, condizionate da freddo, maltempo o impazienza. In questi casi, l’intesa tra il Soccorso Alpino e i Carabinieri diventa il fattore chiave per fare in modo che l’intervento si risolva in tempi rapidi e con le molteplici variabili sotto controllo.
La collaborazione, nell’esercitazione di oggi come nei molti interventi in cui i due Corpi agiscono insieme, è stata molto positiva, grazie alla volontà del Colonnello Paolo Storoni e di tutti i militari presenti. Si sta cercando con questi eventi di migliorare sempre più la collaborazione negli interventi. Mercoledì 18 dicembre sul Monte Pora è in programma un altro momento formativo sull’uso dell’Artva e degli strumenti di autosoccorso, indispensabili in montagna d’inverno, come pala e sonda.