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Val Brembilla, al via il primo raduno mondiale dei Busi

Il 7 maggio a Val Brembilla si raduneranno i Busi di tutto il mondo. Partecipazioni da tutta Italia. Arriveranno anche da Argentina, Inghilterra e Francia.

Sabato 7 maggio a Val Brembilla si svolgerà il primo raduno mondiale dei Busi, organizzato con l’intenzione di far conoscere a tutti i Busi del mondo le proprie origini. Sono già tantissime le adesioni, alcune provenienti dai più disparati angoli dell’Italia ma anche dall’Argentina, dall’Inghilterra e dalla Francia.

L’iniziativa è stata ideata da Dario Busi che così si presenta nell’invito al raduno: “Le mie origini sono brembillesi, il primo documento di Giovanni Busi di Brembilla data 15 agosto 1352, non sapendo se suo padre Gio’ Batta fosse nato pure lui a Brembilla, quindi su questo territorio la mia ascendenza familiare ha una storia di quasi 700 anni. Tutti i miei avi sino a mia sorella e i miei fratelli sono nati a Cavaglia, contrada storica di Brembilla, io a Milano dove vissi per 40 anni e la cosa in verità mi ha sempre dato un poco di fastidio, anche se a Cavaglia ci andavo sopratutto da bambino per le vacanze estive da mia zia Maria”.

“Andato in pensione, nel 2014 ebbi l’occasione di entrare in possesso della casa della zia Maria che, deceduta, la lasciò in eredità a mia nipote che me la vendette, per cui, finalmente, sono ritornato a Cavaglia – prosegue l’organizzatore -. I Busi sono un antico e nobile casato e, avendo nel mio archivio personale documenti storici, nel 1996 iniziai delle ricerche per avere più documenti e informazioni sulle nostra storia. In questi vent’anni ho raccolto una mole ragguardevole di documenti girando archivi storici, biblioteche storiche, parrocchie, comuni e consultando libri. Nel 2012 iniziai a scrivere degli appunti per dare un ordine cronologico alle scoperte e al lavoro che avevo fatto. Ne uscì un volume che ho terminato quest’anno dal titolo “Antica Casata de’ Busi” dedicato inizialmente alla mia famiglia, poco a poco ho incluso anche i Busi di Brembilla, della Val Brembana e oltre”.

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