Neanche la pioggia e i tuoni sono riusciti a scoraggiare gli impavidi docenti e le famiglie dell’Istituto Comprensivo di Sorisole. “Una notte a scuola!, questo il titolo della bella iniziativa, svoltasi tra venerdì 19 e sabato 20 maggio nelle aule e nelle aree verdi della sede scolastica bergamasca. Il progetto, originale e innovativo, è stato organizzato dai docenti della scuola Primaria (Maria Cristina Azouri, Rita Fumagalli e Mirko Schember, docente di scienze motorie) in collaborazione con la vice dirigente Graziella Bottiglia, il favore della dirigente Rita Fumagalli e con la partecipazione attiva delle famiglie.
In meno di ventiquattro ore, l’esperienza educativa e formativa proposta è stata un alternarsi incalzante e colorato di attività di ogni genere: sfide con giochi in scatola, competizioni sportive, la visione di un film, momenti di yoga, la lettura di un racconto, tanta convivialità e persino una notte di suspence.
Sacco a pelo e torce alla mano, infatti, i veri protagonisti di questa avventura sono stati proprio loro: gli alunni della classe Quinta D. “Avremmo dovuto dormire nelle tende sotto le stelle- ha spiegato la docente Azouri- ma il maltempo non ce l’ha consentito”. Divisi in due gruppi (maschi e femmine), i ragazzi hanno comunque passato la loro prima notte, senza mamma nè papà, in due locali diversi dell’istituto dove erano stati sistemati i materassi della palestra. “Avevo un po’ di paura – ha confessato contenta una bimba – ma poi mi sono divertita tanto con le mie compagne”. Molti gli obiettivi educativi promossi e raggiunti: il riappropriarsi del territorio e il viverlo appieno attraverso un’esperienza insolita di condivisione con i compagni, in continuità orizzontale con il territorio come il progetto “Diamoci una mano” in atto nell’Istituto. Da sottolineare anche lo star bene a scuola, il rispetto delle regole, lo sviluppo dell’autonomia per una corretta convivenza con l’altro anche per periodi di media/lunga durata. Prezioso il contributo delle famiglie, attive per la merenda, la pizzata serale tutti insieme, il risveglio muscolare del mattino e persino la colazione al bar con cappuccino e brioche offerti da un papà. “Volevamo salutare l’anno scolastico in bellezza a conclusione del percorso didattico quinquennale dei ragazzi”- ha commentato ancora Maria Cristina Azouri Ed effettivamente in poche ore gli obiettivi sembrano proprio raggiunti: una scuola che diventa non solo luogo di formazione e di cultura ma anche d’inclusione, dove c’è spazio per giocare, ridere e crescere. Dove si promuovono relazioni e amicizie. E dove le parti in causa (scuola e famiglia) convergono tutte insieme verso gli stessi obiettivi: “E’ stato sicuramente un modo diverso e più profondo di vivere la scuola – hanno concordato i docenti”. “Ne organizziamo un’altra prima della fine dell’anno scolastico?” hanno richiesto a voce alta i ragazzi. L’ulteriore conferma di un bellissimo risultato.
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