Il giallo dell’86enne strangolata nel suo appartamento di Urago Mella si infittisce e dalle indagini degli inquirenti emerge un testamento che potrebbe essere la chiave per la risoluzione del caso.
Diva Borin, la vittima, aveva previsto nell’atto, che è ora in mano ad un notaio, il deposito della maggior parte del denaro e la divisione dell’appartamento di Urago tra il badante e l’unico nipote, figlio dell’unico figlio dell’anziana, morto 26 anni addietro.
Le indagini avrebbero portato alla luce alti due testamenti, redatti prima del terzo e ultimo, valido per legge sugli altri due. Nella disposizione precedente l’86enne aveva deciso di lasciare l’eredità ad una nipote acquisita residente in Piemonte. Le indagini continuano e tra i testimoni interrogati sono stati sentiti per parecchie ore anche i due beneficiari dell’attuale testamento.
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