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Ultime 4 condanne per il crollo della Croce di Cevo

La Seconda sezione penale del tribunale di Brescia questo venerdì 19 ottobre ha emesso ila sentenza nei confronti dei 5 imputati per il crollo della Croce del Papa di Cevo che, il 24 aprile 2014, cedendo all’improvviso, travolse e uccise Marco Gusmini, 21enne di Lovere con disabilitò motoria, che non era riuscito a scappare.

Si tratta dell’ultimo capitolo giudiziario di una vicenda che vede per ora 4 condanne e un’assoluzione. I periti ascoltati in aula durante il processo avevano relazionato che «Il legno della Croce di Job al momento del crollo era marcio al 75%». La pena più pesante per Marco Maffessoli, all’epoca dei fatti presidente dell’Associazione Croce del Papa, condannato a due anni. Un anno per don Filippo Stefani, parroco di Cevo, e nove mesi per Elsa Belotti e Bortolino Balotti tutti componenti dell’associazione Croce del Papa. Il PM Katy Bressanelli aveva chiesto la condanna per tutti gli imputati perchè quellad ella Croce sul Dosso dell’Andròla era stata «Una collocazione infelice perché l’opera è stata abbandonata a se stessa per nove anni in un luogo esposto a tutte le condizioni atmosferiche». I giudici hanno invece valutato che dei cinque imputati nell’ultimo filone del processo uno, Renato Zanoni, l’ingegnere che nel 2013 era stato direttore dei lavori delle opere di manutenzione che erano state eseguite attorno alla struttura, non ha avuto responsabilità nel crollo e quindi è stato assolto. Nel mirino dell’accusa era finita la manutenzione della Croce di Job, innalzata a Cevo e benedetta dal Cardinale Giovanni Battista Re il 5 novembre 2005. SI tratta dunque dell’ultima sentenza pronunciata per omicidio colposo sul caso della morte di Marco Gusmini. In passato erano già stati condannati l’attuale primo cittadino di Cevo Silvio Citroni (un anno e 2 mesi) e il tecnico comunale Ivan Scolari (un anno). Erano stati invece assolti l’ex sindaco di Cevo Mauro Bazzana, Mons. Ivo Panteghini (Responsabile dei beni culturali della Curia di Brescia) e don Santo Chiapparini (Vicario zonale all’epoca). In sede civile la famiglia Di Marco Gusmini era stata risarcita attraverso l’assicurazione dell’Amministrazione comunale di Cevo per 700mila euro. Prima che questo accadesse, la famiglia aveva fatto opposizione all’esclusione dal primo filone dell’inchiesta dei 5 imputati, Maffessoli, Zanoni, Belotti, Balotti e Stefani, che dopo un supplemento di indagini chieste dal Giudice Alessandra Sabatucci al PM Katy Bressanelli, erano stati rinviati a loro volta a giudizio. La sentenza di questo venerdì 19 ottobre ha concluso questa ultima parte del filone sulla morte di Marco Gusmini. Tecnicamente, quindi, la liquidazione del danno in sede civile non ha potuto fermare la mano della giustizia che ha concluso ora il suo corso, salvo eventuali ricorsi ammissibili.

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