La Giunta di Regione Lombardia, su proposta dell’assessore al Turismo, marketing territoriale e moda, ha approvato la delibera sulla destinazione turistica dei Comuni lombardi, una misura che illustra con precisione la normativa regionale in materia di imposta di soggiorno. “Si tratta di un chiarimento doveroso – spiega l’assessore regionale -, in quanto con questo provvedimento Regione Lombardia riconosce tutti i Comuni della Lombardia come Comuni turistici o Città d’Arte, dando loro la facoltà di applicare l’imposta di soggiorno come previsto dalla normativa nazionale”.
Un’azione resasi necessaria in seguito ad una sentenza del Tar, che aveva accolto il ricorso dei proprietari di alcune strutture alberghiere contro una delibera del Comune di Vergiate, in provincia di Varese, che aveva istituito l’imposta di soggiorno. Secondo il Tar, Regione Lombardia non aveva sino ad oggi individuato le località turistiche e le città d’arte, come indicato dal decreto legislativo 14 marzo 2011 Disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale, che prevede la possibilità di applicare l’imposta di soggiorno ai Comuni inseriti in appositi elenchi regionali. “Con questa delibera, di fatto – aggiunge l’assessore regionale al Turismo – recepiamo la normativa nazionale, anche se già nel 2008 Regione Lombardia con una sua delibera aveva assolto a questo compito, indicando come Comuni turistici e Città d’Arte tutti i Comuni del territorio regionale”. “In tal modo – conclude l’esponente della Giunta di Regione Lombardia – valorizziamo l’attrattività paesaggistica, culturale e storica del nostro territorio, confermando la vocazione turistica di tutta la Regione. L’auspicio è che i Comuni che si avvarranno dell’imposta di soggiorno la sappiano trasformare in una vera e propria ‘imposta di scopo’, riutilizzando le entrate per fornire servizi sempre più efficienti e puntuali ai turisti, con infrastrutture e sistema di accoglienza all’avanguardia”.