Cerca
Close this search box.

SosAlp e un Parco dell’Adamello tutto da studiare

Nel cuore della Valle Camonica, più esattamente nella zona sud del Parco dell’Adamello, c’è un’area in cui la natura è ricca e rigogliosa. L’area con più biodiversità di tutta la Lombardia. Si tratta della zona compresa tra il Gaver-Crocedomini, nel comune di Breno, riconosciuta anche dall’Unione Europea.

Nella mattinata di venerdì 26 febbraio, sulla pagina Facebook del Parco dell’Adamello ha avuto luogo l’incontro di presentazione dei primi risultati del progetto informativo e dimostrativo sulla gestione sostenibile dei pascoli del Parco.

L’evento è stato aperto con i saluti istituzionali di Massimo Maugeri, assessore del Parco dell’Adamello-Comunità Montana di Valle Camonica, convinto sostenitore dell’integrazione delle attività delle malghe in percorsi turistici e sostenibili.

Qual è il modello agricolo del futuro, a cui possiamo ambire oggi? La risposta è arrivata puntuale dal Responsabile del Servizio Guido Calvi, che ha sottolineato come questo modello debba essere in grado di generare un valore aggiunto, integrato con la dimensione ambientale e turistica.

SosAlp è un progetto della durata di due anni, finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale di Regione Lombardia, oggetto di attenzione anche da parte della televisione nazionale.

Che vivessimo in una cartolina, ne eravamo già consapevoli. A differenza di un quadro, o di una fotografia che una volta scattata resta uguale per secoli, il nostro territorio ha bisogno di un’attenzione continua per mantenersi e migliorarsi. Per perseguire questo scopo, sono stati creati tre gruppi di lavoro universitari che, dopo un’attenta rilevazione sul campo, mostreranno quali siano le buone pratiche e sottolineeranno le criticità.

Il primo di questi, coordinato dal Prof. Alberto Tamburini, si è occupato della gestione zootecnica degli animali al pascolo, strettamente connesso all’analisi del latte prodotto. Dalla fauna alla flora, l’equipe del Prof. Bruno Cerabolini si è interessata alla gestione sostenibile dei pascoli alpini. Infine, il Prof. Massimo Lazzari ha fatto il punto sul monitoraggio degli animali al pascolo attraverso un sistema di tracciamento GPS.

Molte sono le forze in campo, i dati acquisiti e quelli ancora da rilevare. Molta è l’attenzione verso l’ecosistema del nostro territorio, una perla che necessita della giusta protezione e valorizzazione.

                                             Maria Ducoli

Condividi:

Ultimi Articoli

LA MAGIA DEL NATALE AVVOLGE LIVIGNO

L’inizio della stagione invernale non parla solo di attività adrenaliniche, ma anche di un momento dell’anno in cui la tradizione si fonde con l’incanto alpino: