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Sindacati pensionati di Bergamo chiedono blocco aumenti rette RSA

Sindacati pensionati di Bergamo chiedono blocco aumenti rette RSA

I sindacati dei pensionati di Bergamo si oppongono all’aumento delle rette nelle RSA provinciali

I sindacati dei pensionati di Bergamo si sono nuovamente espressi contro l’aumento delle rette nelle RSA della provincia. Secondo i rappresentanti sindacali, l’aumento delle tariffe pesa sulle spalle degli ospiti e delle loro famiglie e non è giustificabile. Gli aumenti possono raggiungere anche i 300 euro mensili, e alcuni comuni non sono in grado di integrare la retta dei propri cittadini.

I sindacalisti hanno rilevato che molte associazioni di RSA stanno cercando di recuperare risorse aumentando le tariffe degli ospiti, ma questo non è accettabile. Sottolineano inoltre che il sistema della residenzialità in Lombardia soffre del mancato governo pubblico dell’offerta e che è necessario un riordino.

I rappresentanti sindacali hanno notato che le RSA stanno registrando un aumento delle entrate nelle loro casse, grazie all’incremento dell’8% delle tariffe sanitarie e all’erogazione di risorse destinate a coprire in parte i rincari delle bollette energetiche. Il Decreto Legge Aiuti-ter del governo Draghi, poi convertito in legge dall’attuale esecutivo, prevede l’erogazione di contributi una tantum per attenuare l’aumento dei costi delle utenze di energia elettrica e di gas nel 2022 rispetto ai costi del 2021. Inoltre, i costi energetici sono in tendenziale riduzione, del 33% per il gas e del 19% per l’energia elettrica, quindi le bollette saranno meno pesanti.

I sindacalisti si aspettano che le RSA rivedano gli aumenti delle rette e ritirino i tagli al personale. Chiedono inoltre che la maggior parte delle risorse pubbliche messe a disposizione delle strutture sia vincolata al blocco degli aumenti, garantendo il buon livello assistenziale finora assicurato.

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