Si identificavano come un’associazione dedita alla prevenzione e al contrasto della criminalità, ma operavano in regime di illegalità e con l’utilizzo illecito di armi e strumenti atti ad offendere.
Dopo la perquisizione della Digos all’associazione Brixia Blue Boys di Brescia, le indagini hanno portato a provvedimenti di perquisizione e sequestro a carico dell’associazione e dei suoi membri.
La Brixia Blue Boys, orientata politicamente verso l’estrema destra, aveva fondato un proprio statuto dove si proponeva il fine ultimo di fornire aiuto e solidarietà ai bisognosi. L’obiettivo era concretizzato, con la partecipazione di associati, attraverso delle ronde, svolte da squadre organizzate fornite di vere e proprie uniformi, mai state omologate o autorizzate da enti preposti. L’associazione era organizzata secondo una struttura gerarchica.
La perquisizione ha portato al ritrovamento di diverse armi illegali: alcuni sfollagente, un fucile, armi da tagli e altri strumenti atti ad offendere. Sequestrato anche il vestiario utilizzato dagli associati. Nella parte interna delle giubbe utilizzate durante le “ronde” erano apposti vari simboli con riferimenti chiari al fascismo.