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Shoah: commemorazioni in tempo pandemico

“L’indifferenza racchiude la chiave per comprendere la ragione del male, perché quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c’è limite all’orrore. L’indifferenza è complice.” Queste sono alcune delle parole scritte da Liliana Segre per il vocabolario Zingarelli 2020, quando la pandemia era ancora uno scenario lontano.

La Giornata della Memoria è stata introdotta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2005, con l’obiettivo di tramandare di generazione in generazione gli orrori – ed errori – dell’Olocausto in modo da non replicarli. La commemorazione è infatti essenziale per diffondere, soprattutto nei più giovani, la conoscenza e la consapevolezza delle atrocità della storia. Più ci si allontana dalla Shoah e più ci si chiede cosa succederà quando l’ultimo sopravvissuto morirà, come se, senza la trasmissione orale delle testimonianze, la memoria possa sparire. Sarà così? No. Se non ci saranno più le persone a parlarne, esordendo con un “io ero lì”, libri e film lo racconteranno, insieme ai manuali di storia e agli insegnanti. Dalla memoria del singolo nascerà una memoria collettiva.

La scuola, ovviamente, è un terreno fertile nel quale piantare semi di rispetto e tolleranza. Ma come avviene la commemorazione in quest’anno pandemico, all’insegna della DaD e delle zone arancio-rosse?

Gli insegnanti hanno da tempo imparato l’arte del reinventarsi e mostrano di aver comunque trovato dei modi per parlare agli alunni della Shoah, utilizzando le risorse disponibili. Certo, questa volta per la Scuola Media di Cividate nessuna gita al binario 21, il luogo in cui ebbe inizio l’orrore della Shoah a Milano, e nemmeno flipped class, con gli alunni di terza media che spiegavano la Shoah ai bambini della primaria, come avvenuto lo scorso anno. I docenti hanno optato per un momento musicale, realizzato dai ragazzi dietro la preparazione dei professori.

I film restano una delle scelte più gettonate dagli Istituti Comprensivi: da I figli del destino a Schindler’s list, la settima arte ha da sempre la capacità di calare lo spettatore nel vivo della vicenda, facendogli provare sulla propria pelle emozioni e sensazioni che sarebbe complesso avvertire in altri modi.

Non solo cinema, anche le letture sono al centro delle attività proposte per le classi, soprattutto per quelle delle superiori. Al Piana di Lovere quella del 27 sarà una mattinata destinata alla riflessione, anche a distanza. Tra i testi selezionati dagli insegnanti troviamo l’ultimo e intensissimo discorso della Segre e le leggi razziali del 1938, un connubio di storia e riflessione che permette agli studenti di toccare con mano il tema dell’antisemitismo.

La commemorazione comincia già alle elementari, alle quinte della Scuola Primaria di Gianico verranno proposti testi e video per cominciare ad affrontare il tema della Shoah. Si procede per immagini, quindi. Sia quelle che compaiono sullo schermo che quelle scaturite dalla parola scritta, imbattibili nel suscitare la curiosità e l’interesse iniziale degli alunni.

Dopo l’anno appena trascorso caratterizzato da lockdown e chiusure varie, anche i più piccoli possono comprendere meglio le parole di Anna Frank e capire che in certi momenti della storia, gli uomini si sono rivelati molto più crudeli di un virus.  “Mi opprime anche piú di quanto non possa dire il fatto che non possiamo mai uscire, e ho una paura tremenda che ci scoprano e ci fucilino. Questa ovviamente è una prospettiva meno allettante.”

Maria Ducoli

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