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Scavi a Pisogne presso Santa Maria in Silvis: emerge uno scheletro antico

La chiesa di Santa Maria in Silvis, che oggi risulta al limite del centro abitato di Pisogne, in passato fu uno degli edifici più importanti del Sebino, sia per valenza artistica, sia perché sede di pieve. L’importanza del sito fu confermata già nell’ormai lontano 2001 quando, durante i lavori per la pavimentazione, emersero vari livelli di frequentazione sotto l’attuale calpestio: quasi 200 metri quadri di strutture medioevali, in buona parte demolite per la costruzione dell’attuale chiesa.

Il ritrovamento

Non sorprende, dunque, che durante uno scavo nei pressi della pieve sia emerso uno scheletro. In sondaggi erano stati ordinati dalla Sovrintendenza di Brescia, proprio per la vicinanza con il monumento religioso, per verificare che, nel terreno di proprietà della parrocchia non vi fossero evidenze archeologiche o storiche. A circa due metri è emerso uno scheletro, probabilmente di un uomo, diverso in posizione fetale con una fibbia in ferro nelle vicinanze.

Lo scheletro è stato recuperato e trasferito a Brescia, dove sarà sottoposto a un procedimento di analisi e verifica. Da una prima osservazione non sembrerebbe trattarsi di un ritrovamento preistorico, ma databile tra il medioevo e il periodo romanico. A seguito del ritrovamento, ai sondaggi del terreno è seguito lo scavo completo dell’area, alla ricerca di altre evidenze storiche che però non sono emerse. Rimane da indagare, allora, il perché ci fosse un solo scheletro nei pressi della Chiesa, in una posizione che non fa presupporre una sepoltura.

 

 

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