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Sacra Sindone, prolungata a Gandino l’ostensione in Basilica della copia certificata

Un’ostensione supplementare e inattesa, utile (grazie alle minorate restrizioni di movimento della zona gialla) per chi vuole raggiungere Gandino ed ammirare da vicino un manufatto frutto delle eccellenze della Bergamasca. Viene prolungata di qualche settimana l’ostensione nella Basilica di S.Maria Assunta a Gandino della copia certificata della Sacra Sindone realizzata grazie al progetto territoriale “Lino Val Gandino”.

Come noto l’iniziativa promossa in primis da Comune di Peia, Comune di Gandino e Distretto de “Le Cinque terre della Val Gandino” punta alla promozione di coltura e cultura del lino, grazie alla sinergica interazione di numerose realtà della Bergamasca, unite nella realizzazione di copie in scala 1:1 della Sacra Sindone. L’iniziativa ha avuto riconoscimento e supporto dal Museo della Sindone di Torino e dal Centro Internazionale di Studi sulla Sindone (CISS), unico al mondo ad essere ufficialmente riconosciuto dal Custode Pontificio della Sindone.
“Dopo la presentazione su Rai Uno la sera del Giovedì Santo – spiega Filippo Servalli, coordinatore del progetto – la consegna ufficiale a Torino era programmata per martedì 4 maggio, Festa della Sindone.

Purtroppo le restrizioni della pandemia hanno limitato non poco la possibilità di creare un evento di larga partecipazione, anche in considerazione del fatto che quest’anno nel Duomo del capoluogo piemontese viene presentato il completamento dei restauri della Cappella barocca di Guarino Guarini che ospita la Sindone. Sono lavori resi necessari dall’incendio dell’11 aprile 1997 (che rischiò di intaccare anche la Sindone stessa) e che, dopo la riapertura al pubblico del 2018, vengono ora completati dal restauro dell’altare circolare seicentesco progettato da Antonio Bertola, dove la Sindone è custodita.

Ecco allora che nell’attesa di fissare una data consona e alternativa si è deciso, grazie alla collaborazione del parroco di Gandino don Innocente Chiodi di prolungare l’ostensione della copia a Gandino”. In Val Gandino il lino è stato coltivato nell’aprile 2020 e raccolto il successivo 5 agosto nell’area di via Resendenza a Gandino di proprietà della famiglia Torri. Hanno collaborato Comunità del Mais Spinato di Gandino ed Agricola Savoldelli Clemente. Il trattamento delle fibre e la filatura sono stati curati dal Linificio Canapificio Nazionale di Villa d’Almè (Bg), in collaborazione con Terre de Lin (Normandia – Francia). La tessitura è stata realizzata a Gandino, nella sede di Torri Lana 1885, mentre la stampa digitale a pigmento ad altissima definizione è stata realizzata da EFI Reggiani a Grassobbio (Bg).

La Basilica di Gandino, dove è possibile ammirare la copia presso l’altare di San Giovanni Battista, è di norma aperta al culto dalle 8.30 alle 12 e dalle 15 alle 17. Numerosi i gruppi di visitatori che in questi ultimi giorni hanno ammirato il manufatto, illustrato anche da supporti video raggiungibili attraverso uno specifico QR Code.

Da segnalare che è possibile abbinare anche una visita guidata alla Basilica ed al vicino Museo di Arte Sacra. Per informazioni sono disponibili i recapiti 035.745425 e 340.6775066. Tutti i dettagli relativi al progetto sono disponibili sul sito www.linovalgandino.com

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