L’inchiesta è a carico di ignoti e contempla due reati: l’incendio doloso e la turbativa d’asta.
Stamattina all’alba i carabinieri e la Guardia di finanza di Bergamo si sono recati a Foppolo per l’acquisizione di documenti utili alle indagini sul rogo doloso degli impianti di risalita dello scorso luglio. Il caso risale alla notte tra il 7 e l’8 luglio, quando erano andate a fuoco le seggiovie Quarta Baita e Montebello.
Il sostituto procuratore di Bergamo Gianluigi Dettori aveva aperto un fascicolo contro ignoti e disposto il sequestro degli impianti di risalita devastati dall’incendio. I sigilli alle stazioni di arrivo e partenza della seggiovia danneggiata erano stati poi rimossi lo scorso 21 ottobre.
Sui luoghi del rogo erano stati trovati liquidi infiammabili e attualmente l’inchiesta è a carico di ignoti e contempla due reati: l’incendio doloso e la turbativa d’asta.
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