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Riccardo Gnani

Riccardo Gnani e l’Everesting camuno

Per molti potrà essere considerato uno sport estremo, per altri invece una sfida impegnativa in cui “fatica” e “sforzo” sono i caratteri d’eccellenza. Stiamo parlando dell'”Everesting”, una pratica riconducibile dall’assonanza al monte Everest, ma che in realtà consiste nel prendere una salita, e nel ripeterla tante volte quante bastano fare un dislivello positivo almeno pari all’altezza del Monte Everest, 8848 metri; il tutto, in una sola volta.

Una sfida diffusasi di recente in Australia dal gruppo degli Hell’s 500. A sperimentare questa pratica in Valle Camonica, il ciclista Riccardo Gnani, tesserato per il Team Garda Lake di Matteo Bordignon, che lo scorso 16 agosto (giornata in cui è deceduto il campione del ciclismo, Felice Gimondi) ha scelto di provare l'”Everesting” percorrendo la salita che da Edolo porta al Monte Colmo. «Ho scelto questo percorso perchè ricalca il percorso della “Supercolem”, la ciclo scalata organizzata dalla Polisportiva Edolese di Piero Borrello, inoltre il 30 giugno è stato prova unica del Campionato della Montagna FCI – racconta Riccardo Gnani –. La salita si presta molto bene, non avendo pendenze proibitive, un 9% medio con due tratti verso la cima in cui poter far “respirare” le gambe, una carreggiata molto ampia dove poter lasciar scorrere la bici in sicurezza per scendere molto rapidamente.» Il fine di Gnani è quello di diffondere questa pratica anche in Valle Camonica, cercendo inoltre di mettere in mostra le bellezze del territorio che spesso vengono date per scontate. «Con questo percorso non ho voluto dimostrare nulla, semplicemente ho pensato che quest’attività particolare potesse essere un trampolino di lancio per far conoscere alcuni lati nascosti della nostra terra» sottolinea l’atleta.

Everesting Gnani

Nove scalate percorse in sella al suo velocipede per un totale di 12h: 36′ di pedalata, conclusa con grande successo grazie anche al supporto degli amici (Caterina Borrello, Michele Bertoletti, Bianca Balzarini ed Andrea Trapletti) che lo hanno sostenuto nei vari momenti dell’impresa. «La prima scalata è stata lenta e leggera, giusto per prenderne le misure; durante la settima scalata, la più lunga, invece ho avvertito un momento in cui la mente ha iniziato a viaggiare altrove, pensando anche ad avvenimenti passati» descrive il ciclista camuno. A provare la medesima esperienza, però in Francia sul colle della Madonna del Gorbio, il ciclista Richie Porte. L’atleta dopo il Tour de France, ha voluto sperimentare la sfida, andando oltre gli 8848 metri dell’Everest, riuscendo a raggiungere i 9012 metri, per un totale di 270,75 km in un tempo di 14h: 22′:50″. Uno sport che lo stesso Riccardo Gnani consiglia a tutti, affermando però che “non è alla portata di tutti”. «Una buona preparazione fisica e soprattutto un’attitudine mentale – conclude Gnani- sono gli ingredienti fondamentali per poter cimentarsi in quest’avventura».

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