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Referendum, a due settimane dal voto il clima si scalda Possibile reunion Salvini-Cav, chiusura a Bergamo


Mancano due settimane al referendum per l’autonomia indetto da Lombardia e Veneto e il clima, complice anche il voto per l’indipendenza dalla Spagna della Catalogna, si surriscalda. Certo il referendum lombardo-veneto è diverso: niente richiesta di indipendenza, ma una consultazione per sapere se i cittadini sono d’accordo sull’aprire il negoziato con il governo per avere competenze su alcune materie (come Ambiente e Beni culturali) che ora sono in capo allo Stato. Comunque sulla consultazioni non sono mancate le fibrillazioni per le critiche della leader di Fdi Giorgia Meloni.

Che la questione giochi un ruolo anche a livello nazionale si capisce anche dal nome dei big di centrodestra che nei prossimi giorni scenderanno in campo. Forza Italia ha organizzato per sabato prossimo alle 10 un incontro al teatro San Carlo di Milano dove è stato invitato anche Silvio Berlusconi e potrebbe arrivare il segretario della Lega Nord Matteo Salvini. Sarebbe quindi la prima reunion pubblica dopo i vari botta e risposta fra di loro su chi debba essere il leader della coalizione.

E’ invece già certo che Salvini sarà presente alla chiusura della campagna. Il 20 alla fiera di Bergamo è stata organizzata una cena di gala ‘a prezzi popolari’ (25 euro a persona) con Salvini, Roberto Calderoli, gli azzurri Mariastella Gelmini, Giovanni Toti e il presidente della Regione Roberto Maroni. E’ lui – pronto a ricandidarsi al Pirellone in primavera – che dal referendum ha più da guadagnare politicamente, o da perdere se in pochi andranno a votare. Per questo chi è contrario propende per non andare a votare anche se in Lombardia, a differenza che in Veneto, non c’è quorum minimo per dichiarare valida la consultazione. Sono per l’astensione partiti come Mdp, Campo progressista di Pisapia, e anche Pd (anche se parte dei suoi sindaci, come Giorgio Gori, hanno organizzato un comitato per il Sì diverso, e il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha ribadito che, al contrario del ministro Martina, andrà a votare dato che il referendum ormai c’è).

Intanto Maroni per domani ha organizzato un incontro con la stampa per spiegare tecnicamente come funziona il voto elettronico, che viene usato per la prima volta in Italia.


 

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