Presidente Rossi a fine ottobre c’è stata l’approvazione del bilancio da parte dei sindaci. Quali sono gli impegni futuri di questa Provincia per le valli bergamasche, la città di Bergamo ed il suo hinterland?
«I numeri del bilancio parlano chiaro: più di un milione di euro tra Valle Brembana e Val Imagna per asfalti, giunti, ponti, muretti, guard rail. Mezzo milione per la ciclabile della Valle Brembana, tre milioni indicati dalla Provincia come priorità nel patto per la Lombardia sul nodo di Pontesecco. E ancora: sono state stanziate le risorse necessarie per il nuovo ponte in Vale Taleggio e per la variante di San Sosimo.
Nel 2018 tutte queste opere saranno appaltate, e imprese e cittadini ne trarranno grande beneficio. Le parole spese durante gli Stati Generali della Montagna sono diventate fatti con le nostre scelte di bilancio».
Sui temi legati alla montagna, in particolare, cosa è stato fatto e quali sono i vostri impegni futuri? Cosa è mancato, e cosa necessariamente servirà fare?
«Gli Stati Generali hanno dato la scossa, hanno rimesso le montagne al centro della politica e hanno fatto dialogare tanti protagonisti del territorio. Col bilancio abbiamo fatto scelte coerenti dando priorità alle valli rispetto alle infrastrutture, e non solo. Sosterremo il progetto “scuola di qualità” della Val Serina, apriamo con l’ABF di San Giovanni Bianco un corso sulla produzione casearia di qualità aperto a venti giovani agricoltori, sosteniamo il laboratorio tecnologico della Val Brembilla, l’attività dei giovani de “i Rais” di Dossena e di diverse associazioni dell’alta valle, e con il nuovo piano cave di monte diamo respiro al settore delle pietre ornamentali che porterà più lavoro su una filiera di qualità.
L’11 dicembre presenteremo il decalogo per le montagne, che conterrà gli obiettivi dei prossimi anni, e la legge sui piccoli comuni per la quale ci siamo battuti apre nuove possibilità. Il mio impegno è chiaro: fare di tutto perché vivere e lavorare in montagna sia possibile, soprattutto per i giovani, e la strada maestra è più autonomia e una fiscalità di vantaggio per le imprese delle valli».
La Provincia è spesso al centro di critiche, ripetute da più voci e a più riprese, da più schieramenti, su più temi. Vi sentite in un certo senso bersagliati?
«Sappiamo di avere una grande responsabilità. Lavoriamo gratuitamente, ogni giorno per il territorio, con molta umiltà, cercando di dare il massimo sulle nostre tre priorità: lavoro, infrastrutture, formazione».
Quali sono gli sviluppi per quanto concerne l’opera viaria della Treviolo – Paladina? C’è chi puntualmente non ha mancato di esprimere disappunto, nell’ordine di criticità legate al dissesto idrogeologico e per i costi altissimi. Cosa ne pensa?
«Abbiamo sbloccato un’opera ferma da tempo, una storia lunga fatta di fallimenti delle imprese incaricate e progetti nati male. Ora si guarda avanti, con i lavori che sono cominciati e il dialogo con i Comuni che ha portato miglioramenti sia rispetto ai rischi relativi al dissesto idrogeologico sia rispetto al rafforzamento delle corsie di inserimento che di fatto allargheranno l’asse viario».
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Il presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi
Provincia in campo anche in Valle Taleggio. L’ottimo lavoro tra comuni e provincia ha reso tempestiva la riapertura della strada dopo la frana. Ma c’è ancora molto da fare. Come si procederà adesso?
«L’Intervento sugli orridi è la dimostrazione della nostra capacità e concretezza quando siamo messi nelle condizioni di operare in piena autonomia.
Ora puntiamo alla realizzazione del nuovo ponte. Il punto è che li ci vogliono le gallerie, e le risorse necessarie sono tante, ma io a questo sogno non ci voglio rinunciare».
Resta il nodo viabilità in Valle Brembana. Sulla variante di Zogno a che punto siamo?
«A fine anno si completerà la validazione del progetto definitivo, a marzo quello esecutivo, poi la gara, poi in autunno i cantieri ed entro la fine del 2019 la riapertura.
Da quando abbiamo ripreso in mano questa vicenda dopo i problemi che abbiamo ereditato, la variante è sempre stata al primo posto del lavoro dei nostri uffici. I cittadini hanno assolutamente ragione ad essere arrabbiati, ma in Provincia e in Regione non si è mai smesso di lavorare. Io per primo non ho mai fatto polemiche, anche se avrei potuto. I cittadini della Valle Brembana meritano rispetto, lavoro e concretezza».
Sarà Giorgio Gori il candidato del centrosinistra. Come vede la candidatura del sindaco di Bergamo per Regionali?
«Gori è bergamasco, e anche solo per questo la sua candidatura è un’opportunità per tutta la provincia. Non sprechiamola. Non capita tutti i giorni di poter avere un presidente di Regione del nostro territorio».
Lei, sarà della partita?
«Molte realtà associative, sindaci e lo stesso Gori, mi hanno chiesto di rendermi disponibile. A me interessa il lavoro di squadra e farò la mia parte provando a portare in Regione le istanze del territorio, delle nostre comunità, soprattutto di quelle più piccole. I cittadini delle valli mi hanno conosciuto in questi anni, e a loro dico questo: se pensate che possa esservi utile, votatemi. Io non mi tiro indietro e ci metto la faccia».