Questo lunedì 9 maggio si è svolta la terza udienza utile del processo contro gli ex-amministratori della Selca di Forno d’Allione, in comune di Berzo Demo, fallita nella primavera del 2010.
Gli imputati a processo hanno un’accusa molto pesante: traffico internazionale di rifiuti. Nell’udienza di questo lunedì è stata raccolta la deposizione di quasi quattro ore di Ivano Bettoni, ex titolare della ditta. Con lui è coimputato il fratello Silvano Bettoni. Nelle precedenti udienze erano stati sentiti gli uomini della Forestale, che intervennero nel 2011 e bloccarono un camion carico di rifiuti pericolosi. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti quei rifiuti provenivano dall’Australia con una nave fino a Venezia, poi con camion a Berzo Demo per essere smaltiti nelle acciaierie del Nord. I Forestali hanno confermato che quei rifiuti erano pericolosi. Inoltre era stato sentito anche un ex dirigente della Selca che ha riferito che i parametri presi in esame erano differenti: per l’azienda erano nei limiti, per i Forestali fuorilegge. In tribunale a Brescia Ivano Bettoni ha confermato che nessuno “Aveva dato controindicazioni sull’attività che veniva svolta e che l’Azienda aveva tutte le autorizzazioni richieste dai vari Enti”. Nel 2004 era arrivato il primo stop allo stoccaggio ma pare non fosse arrivata la disposizione di bloccare l’attività che l’Azienda ha quindi proseguito nella sua attività. Il pm ha poi chiesto informazioni sull’accordo con l’Australia sullo smaltimento di 23mila tonnellate di scorie e dopo quattro ore è stata aggiornata l’udienza. Entro metà luglio potrebbe arrivare la sentenza di 1° grado, come più volte annunciato da Giudice titolare del processo, Maria Chiara Minazzato.