Innanzitutto va sottolineata l’esistenza di 2 tipi di prevenzione: la prevenzione primaria e la prevenzione secondaria. La prevenzione primaria si propone di impedire l’insorgenza della malattia nel soggetto sano, riducendo i fattori di rischio per le malattie, si basa principalmente sull’adozione di corretti stili di vita per la prevenzione di patologie tumorali e cardiovascolari.
La prevenzione secondaria si basa invece sulla diagnosi precoce delle patologie ed è importante soprattutto nelle patologie tumorali, in quanto attualmente la diagnosi di quasi tutti i tumori, in una fase iniziale, permette la completa guarigione in una percentuale molto elevata di casi. Strumento cardine della prevenzione secondaria è lo screening. Screening è un anglicismo in medicina per indicare un programma di indagini diagnostiche praticate su una ampia classe di persone divise per categorie ( in base a sesso, età, fattori di rischio). Per quanto riguarda le patologie tumorali, attualmente i programmi di screening più importanti sono 3. Due riguardano il sesso femminile e sono il PAP test per la diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero e la mammografia per la diagnosi precoce del tumore mammario. Il terzo programma di screening riguarda sia il sesso maschile che femminile e si basa sulla ricerca del sangue occulto nelle feci per la diagnosi precoce del carcinoma del colon-retto. Il PAP test è così chiamato in quanto è la abbreviazione di Papanicolau, un medico Greco Americano che ideò questo esame citologico eseguito su cellule prelevate dal collo dell’utero, con una piccola spatola e con un tampone. Permette di diagnosticare un carcinoma in fase iniziale ma anche una alterazione cellulare, definita displasia, che precede la trasformazione delle cellule di rivestimento del collo dell’utero in cellule tumorali. Inoltre, associando l’HPV test si può isolare il DNA del papilloma virus, la cui presenza rappresenta il fattore di rischio più frequente e più importante per il tumore del collo dell’utero. Lo screening del tumore della mammella si basa sulla mammografia. Tutte le donne di età compresa tra i 45e i 69 anni sono inserite nel programma di screening e vengono convocate dall’ATS per sottoporsi ad una mammografia ogni 2 anni, se compaiono delle alterazioni, si procede ad integrare con una ecografia mammaria e successivamente, se viene rilevato un nodulo sospetto, un agoaspirato ecoguidato con successivo esame citologico, per riconoscere eventuali cellule tumorali. Un esame come l’ecografia mammaria, che non è invasiva, in quanto non prevede l’utilizzo di radiazioni, andrebbe però iniziata in più giovane età, perché purtroppo non sono rari i casi di tumore mammario insorgente in donne d’età nettamente inferiore ai 45 anni. Nei casi in cui poi ci sia una familiarità per tumore mammario le indagini devono essere più ravvicinate. Anche l’autopalpazione mammaria ha un elevato significato preventivo. Va effettuata dopo il ciclo mestruale. Deve essere praticata con i polpastrelli delle dita e radialmente, procedendo cioè dalla periferia verso il capezzolo. Importante anche l’osservazione del capezzolo,in quanto una sua retrazione è un campanello d’allarme. Non è invece un campanello d’allarme il dolore suscitato dalla pressione.
Lo screening del carcinoma del colon-retto si basa invece sull’esecuzione di un semplice sangue occulto nelle feci. Le ATS hanno già da tempo iniziato un importante programma di screening che riguarda tutti i soggetti di età compresa tra 50 e 69 anni. La persona che riceve la lettera al suo domicilio si reca in farmacia, dove viene consegnato il materiale necessario per il prelievo delle feci, il cui campione va poi riportato in farmacia e da qui trasmesso al laboratorio analisi. Se l’esame evidenzia presenza di sangue nelle feci, il centro di screening avvisa il rispettivo medico di medicina generale, comunicandogli la data e la sede in cui verrà eseguita una colonscopia. Il medico a sua volta contatterà il paziente comunicandogli questi dati e invitandolo a chiamare un numero verde per confermare la sua presenza all’appuntamento. In conclusione è importante sottolineare chei programmi di screening ogni anno salvano migliaia di vite!