L’inclusività viene spesso definita come chiave del successo formativo, sicuramente è il concetto fondamentale attorno al quale ruota la didattica odierna. Non potrebbe essere altrimenti, vista l’eterogeneità delle classi. Livelli diversi, lingue diverse, DSA, BES, alunni con famiglie problematiche, altri con comportamenti complessi e chi ne ha più ne metta. Insegnare non è più fornire una serie di nozioni, ma è una continua ricerca di una qualità del fare scuola quotidiano per tutti gli studenti, nessuno escluso. L’alunno “diverso” fa nascere ogni giorno delle domande e chiede qualità.
Proprio a sostegno dell’inclusione, l’Istituto Comprensivo Fratelli Rosselli di Pian Camuno ha avviato un progetto di pet therapy per le classi nelle quali sono presenti alunni con disabilità. Nei dieci incontri previsti, tre esperti entreranno nelle aule con tre cani, gli animali più empatici per eccellenza. Tramite il lavoro in piccoli gruppi, tutta la classe viene coinvolta e l’ora di pet therapy diventa un momento di crescita personale e responsabilizzazione. La paura dei cani è spesso diffusa tra i più piccoli e questo progetto permette loro di superarla e di incrementare così la propria autostima.
Ma non si tratta solo di questo: è risaputo che i laboratori sono quei momenti della vita della classe destinati ad imprimersi nella memoria di ogni bambino. È altamente probabile che crescendo ci si dimentichi del procedimento per svolgere le divisioni in colonna, o le date precise dei sumeri, ma i progetti e le iniziative non si dimenticano così facilmente. La pet therapy diventa, infatti, un’occasione di socialità, soprattutto per il bambino con disabilità che, per una volta, può fare le stesse cose che fanno gli altri.
Una scuola che punta all’inclusione, quindi, nonostante il momento non sia dei migliori a causa di tutte le restrizioni dovute al Covid. Una scuola che non si ferma.
Maria Ducoli