Legambiente non ci sta e vuole vederci chiaro. L’enorme cratere (vedi foto) sito sull’area dell’ex casello (di proprietà di Paratico patrimoniale) è uno sfregio all’ambiente e al paesaggio urbano. Nel paese dei record di consumo del suolo (Paratico è primo sul lago d’Iseo) altri 1.880 mc di costruito su tre piani di cui uno ad uso commerciale sono troppi il verde diminuisce sempre più e la cementificazione è sempre più caotica. Il sodalizio ambientalista esprime dubbi sulla gara che ha messo in vendita il lotto, un solo partecipante, dubbi sul prezzo dell’area pubblica sottostimata da un architetto e non valutata dall’agenzia delle entrate.
Suscita pesanti perplessità che a bando di gara chiuso siano stati modificati i mappali togliendo un centinaio di mq dal vicino lotto della storica ex carbonaia sempre di proprietà di Paratico patrimoniale. La ex carbonaia è in locazione decennale alla Belleville sas ed usata come ristorante (ora chiuso) anche perchè grazie ai lavori partiti recentemente sono state tolte le utenze dell’acqua potabile e delle fognature. Inoltre nell’area antistante sono stati sottratti un centinaio di mq “passati” al lotto in costruzione senza alcuna
giustificazione.
Le profonde fondamenta della costruzione hanno provocato evidenti segni di cedimento della vicinissima ex Carbonaia (tutta la zona è un’area umida) e sono visibili alcune crepe sui muri.
Sorprende infine che non sia stata interpellata la Sovrintendenza per autorizzare il sollevamento dei vecchi binari della ferrovia storica Paratico Palazzolo che costituivano un “cammino di interesse storico” che ora non c’è più.