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Oltre il bosco: quando la didattica esce dalle aule

Il bosco, un luogo di esplorazione, sperimentazione e crescita, è al centro del progetto editoriale Oltre il bosco, concepito da Elena Turetti e coordinato da Marco Milzani. Si tratta di un’iniziativa realizzata  dalle cooperative Il Cardo, Arcobaleno, Azzurra e Solco Camunia, finanziata da Fondazione Comunità Bresciana.

L’attività ha portato alla costruzione di un vero e proprio strumento di lavoro per insegnanti ed educatori, sotto forma di un kit avente per tema il bosco, creato appositamente per svolgere laboratori con i bambini. Al suo interno si trovano gli strumenti da usare, le domande da porre agli alunni, albi illustrati e attività realizzabili.

«L’idea è nata due anni fa, dalla volontà di lavorare con i bambini nell’ambiente naturale. Il bosco non solo è presente nella nostra realtà territoriale, ma è anche dentro le nostre case, nei ricordi di genitori e nonni. Questa esperienza diventa, quindi, anche un filo conduttore che unisce il bambino alle proprie origini.»

Racconta Elena Turetti, spiegando come l’iniziativa non sia focalizzata solo all’arricchimento del lavoro degli insegnanti di italiano della scuola primaria, ma abbia anche un risvolto molto importante a livello delle competenze relazionali dei bambini. Si tratta di una didattica che rompe gli schemi, abbandonando l’idea delle lezioni frontali, delle risposte giuste o sbagliate, della frenesia del sistema scolastico che finisce sempre per lasciare indietro qualcuno. Oltre il bosco permette, infatti, di unire le competenze di educatori specializzati per gli alunni BES (bisogni educativi speciali) alle competenze in materia di educazione visiva, introducendo così l’arte nella scuola, ambito spesso più affine alle esigenze di questi alunni.

«Il bosco insegna l’incertezza, con la quale i bambini dovranno fare i conti in qualsiasi momento della vita, e la lentezza. Allena all’attenzione, in un mondo in cui siamo bombardati di stimoli focalizzare la propria concentrazione su qualcosa diventa sempre più difficile.»

Un progetto didattico non da poco, che vede professionisti e cooperative diverse lavorare all’unisono mettendo al centro il bambino e le sue necessità.

Maria Ducoli

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