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Microeditoria del fumetto: 2020 slim edition – dal 6 al 13 dicembre

In un anno reso particolare dall’emergenza sanitaria, tanti, troppi settori hanno dovuto fare i conti con problemi logistici di vario tipo che hanno impedito loro il normale svolgimento delle attività. È stato così anche per il mondo della cultura e dell’editoria che però, anziché fermarsi, ha scelto di riorganizzarsi per approdare nel digitale.
Dopo il successo della recente Rassegna della Microeditoria di Chiari, l’appuntamento previsto per i prossimi giorni riguarda la fumettistica, l’illustrazione e il cinema d’animazione. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra la casa editrice indipendente MalEdizioni, fondata da Nadia Bordonali e Luigi Filippelli nel 2011. Nonostante le restrizioni, e i mille impedimenti, gli organizzatori non hanno voluto rinunciare alla rassegna, organizzando una versione ridotta in collaborazione con OPEN DDB-Distribuzioni dal Basso, che proporrà al pubblico la proiezione di due documentari: Fumetti dal Futuro, dedicato al fumetto e all’autoproduzione in italia, e The Milky Way, un viaggio sulle alpi italiane e francesi al confine tra turismo e solidarietà.

Ad oggi, la fumettistica resta ancora una realtà poco esplorata e conosciuta. Spesso considerata erroneamente come una forma letteraria di secondo livello, si tratta invece di un connubio tra parole ed immagini. Il fumetto si carica così di un potere comunicativo scaturito proprio dalla combinazione delle due arti, scrittura ed illustrazione.

«Negli ultimi anni il mondo del fumetto si è ampliato, c’è molto da raccontare e le autoproduzioni sono sempre più numerose, così come autori e illustratori. Credo che sia un ambito destinato a crescere e ad acquisire importanza nel settore editoriale.»

Le parole di Filippelli sono ottimistiche. L’autore riconosce però che le realtà che si occupano del mondo del fumetto sono ancora poche sul territorio, per non dire inesistenti: la MalEdizioni è l’unica casa editrice bresciana inerente questo settore.

La microeditoria del fumetto, quest’anno viene arricchita dalla mostra diffusa Altri mondi possibili. Si tratta di una vera e propria esibizione a cielo aperto in cui gli spazi dedicati alle affissioni pubblicitarie o propagandistiche vengono spogliati della loro natura commerciale o politica, diventando delle vere e proprie opere d’arte moderne. Una cultura accessibile a tutti, nella quale gli abitanti di Orzinuovi possono incappare per caso mentre camminano per le strade del proprio comune. Un’iniziativa che acquisisce un significato importante nel momento di chiusura in cui ci troviamo: musei, cinema, teatri hanno spento le luci da tempo, la cultura è rientrata in quelle attività “non essenziali” di cui la popolazione può far a meno, e in quest’ottica portare per strada l’arte diventa un atto di resistenza. Ciò dimostra che la passione riesce a travalicare i problemi e le difficoltà, riuscendo comunque ad affermarsi e a portare a dei risultati.
La mostra comprende le opere di cinque illustratori under 35 che aprono finestre su altri mondi: fantastici, quotidiani, futuri, interiori, impossibili. Tra gli autori troviamo Alberto Dalla Valle, veneto d’origine e camuno d’adozione. Dopo essersi diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, approda a Bienno e inizia ad occuparsi di illustrazione, grafica, scultura e videomaking. Alberto crea personaggi da mondi fantastici, attingendo ad un immaginario pop. Gli abbiamo chiesto un’opinione sulla realtà presente nel territorio, legata indissolubilmente alla sua esperienza.
«Purtroppo, il fumettista è visto ancora come una figura eterea in Valle. Di ragazzi che disegnano ce ne sono, ma manca la possibilità di entrare in contatto con altre persone che condividono la tua stessa passione, e lo scambio reciproco nell’arte è tutto.»
In quest’ottica, la rassegna della microeditoria del fumetto diventa un’opportunità di incontro e condivisione, non solo per i fumettisti ma anche per tutti gli abitanti di Orzinuovi e di quanti vedranno la mostra diffusa, Alberto continua:
«Credo molto in questa iniziativa, mostra come l’arte possa arrivare dappertutto, superando l’idea che debba stare chiusa in vetrinette e musei. Inoltre, può essere un’ispirazione per qualcuno, può suscitare pensieri o idee che chissà a cosa potrebbero portare.»

Maria Ducoli

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