“In questa edicola non si prenota e non si vende il libro Mein Kampf, oggi allegato al Il Giornale”. È il cartello che si può leggere oggi davanti all’edicola di piazza Italia a Zogno. Il gestore, Giampiero Bonvicino, ha infatti deciso di non vendere il libro di Adolf Hitler “per profondo rispetto verso tutte le vittime del nazifascismo e per convinta fede antifascista del gestore”, precisa nel cartello affisso fuori dal suo esercizio.
Intanto proseguono le polemiche. “Chiedo a Sallusti e al suo giornale di ritirare immediatamente le copie in edicola di Mein Kampf. Non e’ vero che regalando la delirante summa teorica del nazismo, scritta dal peggiore assassino della nostra storia recente, si aiuta a capire la storia”, ha affermato Nicola Fratoianni dell’esecutivo nazionale di Sinistra Italiana.
“In Germania la nuova pubblicazione del volume – prosegue l’esponente della sinistra – e’ stata accompagnata da un gigantesco dibattito critico, diffuso e largo, che ha almeno provato a rafforzare a la coscienza democratica e civile dei tedeschi.
In Italia Sallusti invece compie un’operazione vergognosa, priva di qualsiasi dignita’ intellettuale, volta solo a vezzeggiare frange politiche di invasati nostalgici del peggior crimine mai compiuto nel cuore d’Europa”.
“Non si puo’ perdere l’anima e la coscienza – conclude Fratoianni – per vendere qualche copia in piu’. La mia solidarieta’ a tutta la comunita’ ebraica, a tutti gli antifascisti, all’Italia democratica offesa da questa scelta sconsiderata”, conclude.