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Adelio Bozzoli e il figlio Giacomo, fratello e nipote di Mario, l’imprenditore di Marcheno sparito nel nulla la sera dell’8 ottobre 2015, sono stati chiamati in tribunale a rispondere di un fucile a pallini lasciato incustodito.

L’arma, regolarmente denunciata, era stata trovata dai Carabinieri a Soiano, nella villa di Giacomo, durante le perquisizioni nell’ambito delle indagini sulla sparizione di Mario. Proprio Giacomo deteneva senza titolo il fucile che in realtà era di proprietà di Adelio che lo aveva dimenticato nell’abitazione sul lago, dove viveva prima di traslocare altrove. Adelio, dunque, secondo la contestazione che gli è stata fatta, non aveva provveduto a custodire adeguatamente l’arma, rimasta, invece nella disponibilità del figlio, ignaro della “eredità” ricevuta. Saranno giudicati entrambi con rito abbreviato a giugno. In Procura a Brescia rimane aperto un fascicolo per omicidio, e Giacomo con il fratello Alex e i due operai della fonderia di famiglia, Abu e Oscar Maggi, rimangono indagati per la sparizione di Mario Bozzoli.

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