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Nasce il comitato “Ponte di Legno paese rinato”, a 100 anni dalla sua ricostruzione

Ci sono storie che non si vedono, che stano dietro le case ricostruite e le strade ricoperte di un manto di asfalto, o, in alternativa, di neve. Ponte di Legno è uno dei fiori all’occhiello della Valle Camonica, la località turistica per eccellenza. Eppure, il paese dai mille scorci caratteristici racchiude al suo interno una storia dolorosa, fatta di bombardamenti e ricostruzioni.

Infatti, il 27 settembre 1917 – in piena Prima Guerra Mondiale – Ponte di Legno fu quasi completamente raso al suolo da una pioggia di bombe austriache. Non si perse tempo e negli anni successivi, mattone dopo mattone e pietra dopo pietra, la cittadina fu ricostruita finché il 31 luglio 1921 un’inaugurazione segnò ufficialmente la rinascita del paese.

In occasione del centenario, la Pro Loco ha costituito il comitato “Pontedilegno paese rinato (1921-2021)” che si occuperà dell’organizzazione della commemorazione, in modo da promuovere la memoria collettiva. «Già nel 2017, in occasione del centenario del bombardamento del 27 settembre 1917, avevamo proposto diverse attività, tra le quali il percorso QR Code intitolato “Pontedilegno bombardata e risorta” contenente immagini del contesto urbano prima, dopo e durante quel terribile bombardamento» ha commentato Elena Veclani, Presidentessa della Pro Loco Ponte di legno.

La commemorazione prevede anche una parte di studio, di cui si occuperà la Società Antropologica Storica di Valle Camonica e l’Università degli Studi di Brescia.

«È un’occasione sotto molti punti di vista – spiega Ivan Faiferri, presidente della Società Storica e Antropologica di Valle Camonica. In primo luogo, la popolazione dalignese verrà coinvolta negli eventi finalizzati a rafforzare la memoria collettiva, che verranno realizzati quest’estate. Inoltre, dato che alla base delle celebrazioni ci sarà un solido lavoro di ricerca storica, si tratta di un’opportunità per investire nella cultura, integrando l’attività di studio con delle applicazioni economiche, come l’avvio di un circuito di visite guidate con operatori professionisti ed il lancio di una piattaforma digitale per presentare ad un pubblico molto più vasto i documenti d’archivio che raccontano la storia di questo evento».

Una commemorazione che vuole anche essere un messaggio di speranza in vista alla ricostruzione simbolica che l’Italia si trova a dover affrontare dopo la pandemia. Ponte di Legno è la prova che dalle macerie può rinascere un capolavoro.

                                          Maria Ducoli  

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