Sabato 14 maggio scadono i 90 giorni di tempo concessi ai medici legali degli Istituti di Pavia e Brescia per completare nei dettagli la perizia medico-legale sulle morti sospette all’Ospedale di Piario.
La perizia dovrebbe contenere tutte le informazioni raccolte lo scorso 15 febbraio durante le autopsie di 5 pazienti deceduti nel reparto di Medicina dell’ospedale di Piario, fatti riesumare dalla procura di Bergamo nell’inchiesta sulle presunte morti sospette in corsia. Già più di un mese fa gli inquirenti avevano comunque avuto una prima conferma dai laboratori della presenza del Valium nei resti di Luigi Fantoni, Roberto Raimondi, Daniele Scandella, Veniero Trivella e Dante Ferri, anche se mancavano i dettagli sui quantitativi. La settimana prossima, Procura e Carabinieri, che seguono insieme questo caso, entreranno in possesso anche di questi dati e, solo allora verrà deciso come proseguire nell’inchiesta: potrebbero infatti essere disposte altre cinque riesumazioni e autopsie. Al momento la principale indagata resta Anna Rinelli, infermiera di 43 anni, accusata di omicidio preterintenzionale, perché, secondo la PM Carmen Pugliese, titolare dell’inchiesta, avrebbe iniettato dosi (non prescritte) di Valium ai pazienti ricoverati in Medicina a Piario, durante la notte, perché il turno fosse tranquillo. Anche la caposala Paola Bosio, il primario Sergio Lazzaroni e alcuni medici sono indagati per concorso colposo in omicidio preterintenzionale: non avrebbero controllato quanto avveniva in reparto, a partire dall’uso massiccio di Valium (nella prima metà del 2015 era stato già un quantitativo pari a quello dell’intero 2014). Inoltre la caposala è indagata per peculato: a casa sua e sulla sua auto i Carabinieri hanno trovato medicinali, garze, siringhe e altri presidi sanitari che sarebbero stati portati via dal reparto. La sua posizione, che nulla avrebbe a che vedere con le morti sospette, potrebbe essere stralciata dall’indagine principale.