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Monte Saresano: report sull’ipotesi caduta della massa franosa

È stato consegnato alle Amministrazioni dei Comuni del Sebino il report sull’ipotesi caduta della grande massa franosa sopra Tavernola. Ad occuparsene Sergio Santambrogio, geologo consulente dei Comuni di Tavernola, Vigolo e Parzanica, che ha inoltrato un poderoso studio redatto con le ipotesi sulle modalità di scivolamento della frana, accompagnato da una sua relazione.

Sarebbero tre i possibili scenari di frana. Per ognuno di essi, determinato dalle volumetrie della frana che oscillano dai 440mila metri cubi di materiale ai 2,1 milioni, sono state effettuate simulazioni di “espandimento”, in caso di collasso totale o parziale. Il dato interessante è che, considerata la decelerazione della frana, le strade ancora chiuse per precauzione potrebbero essere parzialmente riaperte in massima sicurezza.

Nel caso di scenario minimale, il materiale destinato a raggiungere il lago è molto ridotto se non addirittura “trascurabile”. Nella secondo caso, quello intermedio, in acqua potrebbero riversarsi 350mila metri cubi a velocità medio alte, mentre nell’ipotesi peggiore nel lago finirebbero 600mila metri cubi a velocità elevate. In caso di parametri geotecnici più favorevoli al massimo potrebbero finire nel lago detriti per 100mila metri cubi. L’Autorità di Bacino lacuale, con un contributo di Regione Lombardia, ha incaricato il dipartimento di Fisica e astronomia dell’Università di Bologna per tracciare un quadro dinamico dell’onda; i risultati sono attesi per l’inizio della prossima settimana.

Gli ultimi aggiornamenti indicano una frana in fase di decelerazione costante e oggi i tecnici e gli amministratori si incontreranno per definire provvedimenti necessari alla riapertura delle strade ed ovviare all’isolamento di Parzanica. Si dovranno anche programmare piani di Protezione Civile: il fronte franoso si estende dal cementificio fino alla loc. Pontel; quest’ultima potrebbe essere interessata soltanto nello scenario “da 600.mila/650mila metri cubi” di materiale nel lago. La porzione più a rischio crollo è quella da 440mila metri cubi sopra la piazzola ecologica: in questa zona si sono registrati i movimenti maggiori.

Segnaliamo anche il coinvolgimento dell’Esercito: ieri a Tavernola i rappresentanti del Genio pontieri di Piacenza e del Comando Truppe Alpine di Bolzano hanno effettuato un sopralluogo per capire dove dislocare i loro mezzi in caso di allarme.

 

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