L’autopsia sul corpo di Marista Sartori, uccisa sabato 2 febbraio dal marito Ezzedine Arjouns, mentre con la sorella Deborha si stava recando a cena dai genitori a Curno, ha messo in evidenza che la donna è stata uccisa con sei coltellate, cinque sul lato sinistro del torace e una, quella mortale, in pieno petto.
Il dottor Matteo Marchesi, Medico legale che ha effettuato l’esame autoptico, ha confermato la brutalità dell’aggressione: si tratta di segni compatibili con il coltello lungo 25 centimetri che i carabinieri hanno ritrovato in un cespuglio lì vicino, quello con il quale il tunisino ha aggrtedito le due ragazze. Dopo essersi disfatto dell’arma del delitto, Ezzedine Arjouns, si è consegnato ai carabinieri con le mani ancora sporche di sangue: l’uomo, in carcere da sabato notte per l’omicidio della ex moglie e il tentato delitto della cognata, al gip Lucia Graziosi ha raccontato di averle aggredite solamente dopo che Deborha l’aveva invitato ad andarsene e a uscire per sempre dalla loro vita. Nel frattempo i carabinieri hanno ascoltato anche la versione di Deborha, le cui condizioni stanno pian piano migliorando: la sua testimonianza viene ritenuta fondamentale per la ricostruzione dei fatti e sarà confrontata con quella di Arjoun. Dagli accertamenti eseguiti nelle ore successive l’omicidio, Arjoun aveva bevuto e assunto cocaina: l’indagato ha ammesso di aver colpito la cognata ma dice di non ricordare di aver accoltellato l’ex moglie. Sono stati fissati, infine, i funerali di Marisa Sartori: si svolgeranno sabato alle 15 nella parrocchia di Santa Maria Assunta di Curno.